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La Svizzera vuole vietare l'importazione del foie gras? Fournier provocatorio: «Se ne mangerà di più»

Una raccolta firme e una mozione sostenuta da Martin Haab potrebbero vietare l'importazione del foie gras in Confederazione. «Non credo avverrà», spiega lo chef, che sottolinea come ogni volta che se ne parla: «Se ne consuma di più»

di Elisa Santamaria
 
15 aprile 2023 | 10:17

La Svizzera vuole vietare l'importazione del foie gras? Fournier provocatorio: «Se ne mangerà di più»

Una raccolta firme e una mozione sostenuta da Martin Haab potrebbero vietare l'importazione del foie gras in Confederazione. «Non credo avverrà», spiega lo chef, che sottolinea come ogni volta che se ne parla: «Se ne consuma di più»

di Elisa Santamaria
15 aprile 2023 | 10:17
 

Stop all’importazione di foie gras in Svizzera?  «Se ne mangerà di più», commenta provocatorio Bernard Fournier, chef del ristorante stellato Da Candida di Campione d'Italia - enclave italiana in territorio elvetico - e membro di Euro-Toques, considerato il re del foie gras a cavallo delle Alpi, e tra i migliori interpreti a livello mondiale di questa specialità, «è una questione di cultura e di informazione», sottolinea lo chef. Fournier ha fatto dell'esaltazione di questa specialità gastronomica la sua bandiera, tanto da essere ormai uno dei massimi esperti a riguardo e non è certo nuovo a battaglie per difendere questo piatto gourmand sempre più difficile da trovare e messo al bando ormai in molti paesi, «Ogni volta che si parla di vietarlo, se ne consuma di più» ribadisce lo chef di origine francese, oggi uno dei più grandi esperti di foie gras: «Mi sono recato in diversi allevamenti, quelli francesi - sottolinea lo chef - garantiscono migliori condizioni agli animali che non vanno sotto stress. Oggi preferisco le anatre: una volta l'80% del foie gras veniva realizzato con oche e il resto con anatre, ora le percentuali si sono invertite» sottolinea Fournier diventato noto proprio per la sua abilità nell'esaltare questa specialità.

Fournier il re del foie gras: «La Svizzera vuole vietarlo? mi dispiace ma se ne mangerà di più»

Bernard Fournier, chef del ristorante stellato Da Candida di Campione d'Italia

«Ho questa passione da tanti anni e spesso mi sono recato negli allevamenti per vedere come avviene la crescita dell’anatra. Io uso foie gras francese dove il disciplinare da seguire è molto rigido e le condizioni degli animali negli allevamenti sono migliori e più tutelate, cosa che non ho trovato in altre nazioni, ed è lì che bisognerebbe intervenire. La Francia si distingue per qualità e costanza del prodotto. Nel tempo mi sono reso conto che le persone non conoscono la realtà, hanno delle idee ben diverse da ciò che avviene realmente negli allevamenti, e a riguardo ho fatto anche delle lezioni ai privati su questo tema» spiega Fournier che aggiunge: «Mi farebbe piacere ricevere due o tre animalisti per parlare da persone civili nella saletta del mio ristorante».

Foie gras bandito in Confederazione elvetica? ecco cosa sta accadendo

Ma cosa sta accadendo in Confederazione? Il Consiglio Nazionale ha approvato, con 119 voti contro 61 e 9 astenuti, una mozione sostenuta da Martin Haab (UDC/ZH) nella quale è stato sottolineato come «gli animali - per il discutibile "piacere" di singoli individui - debbano subire enormi e inutili tormenti». Nella Confederazione Elvetica è vietata da 40 anni la produzione di questa specialità d’origine francese ricavata dal fegato di anatre e oche, spesso contestata dagli animalisti soprattutto per i metodi adottati per l’alimentazione negli allevamenti.  Non avrebbe avuto effetto l'opposizione del governo elvetico secondo cui il divieto non è compatibile con gli obblighi commerciali internazionali della Svizzera. Se una tale misura dovesse essere contestata da un partner commerciale, la Confederazione dovrebbe quindi dimostrare che le (severe) condizioni per le deroghe previste dagli accordi commerciali sono soddisfatte. Per questo motivo l'esecutivo preferirebbe puntare su un obbligo di dichiarazione, come ha spiegato il consigliere federale Alain Berset. La mozione passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati.

Fournier il re del foie gras: «La Svizzera vuole vietarlo? mi dispiace ma se ne mangerà di più»

Fournier è considerato considerato il re del foie gras

Ogni volta che si parla di vietare il foie gras se ne consuma di più

Attualmente la Svizzera importa circa 200.000 chili di foie gras ogni anno, ed è uno dei maggiori importatori d’Europa dove ormai nella maggioranza degli Stati è vietata la sua produzione – Italia compresa -, mentre questa avviene ancora in Francia, Bulgaria, Spagna, Ungheria e Belgio. «Non è la prima volta che mi trovo ad affrontare delle contestazioni, gli animalisti svizzeri tedeschi ci hanno sempre provato a bloccare il foie gras», spiega lo chef francese, stabile ormai da anni nell’enclave italiana all'interno del Canton Ticino.

Per lo chef, dunque il punto focale sono i preconcetti che hanno molte persone riguardo al foie gras, che però potrebbero portare al divieto d’importazione anche in Svizzera: «Questo discorso va avanti da diversi anni e non è la prima volta che accade, vogliono anche proibire le rane. Non credo che questo avverrà perché il foie gras è amato dalla svizzera francese, anche se un po’ meno da quella tedesca e poi, ogni volta che si parla di vietarlo, sapete, l’ho notato in questi anni, se ne mangia ancora di più».

Fournier il re del foie gras: «La Svizzera vuole vietarlo? mi dispiace ma se ne mangerà di più»

Una delle composizioni di Fournier

 

Durante la sua attività lo chef più volte è stato duramente contestato dagli animalisti, nonostante questo resta sempre la sua disponibilità a un confronto civile con chi la pensa diversamente da lui, durante il quale siano spiegate le reciproche opinioni. «Io non voglio convincere nessuno, però bisogna avere una cultura, informarsi. Certo mi dispiacerebbe se in Svizzera venisse vietata l’importazione, soprattutto per quella francese e anche qui in Ticino».

Da Candida
Viale Marco da Campione, 4, 6911 Campione D'italia CO
Tel +41916497541

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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