Vito Mollica è il secondo chef stellato nel giro di pochi giorni ad abbandonare la cucina del ristorante di un hotel di lusso, quello del Four Seasons di Firenze. Sì, perchè il primo è stato Andrea Aprea il quale ha lasciato i fornelli del Vun del Park Hyatt di Milano per dedicarsi al sogno di aprire un ristorante tutto suo. Una scelta di coraggio quella di entrambi in un periodo di tale incertezza che però, a quanto pare, è servito come molla. Di difficile lettura la contestualità delle decisioni visto che Aprea punta ad un ristorante tutto suo mentre Vito Mollica andrà a lavorare per un gruppo italiano in crescita e sarà impegnato a Dubai come prima mansione della nuova esperienza. Ma anche per lui si prospetta un futuro "in proprio" visto che a Firenze aprirà presto un ristorante tutto suo.
Ad annunciare l'addio di Mollica al Four Seasons è stato il direttore Max Musto che ha riunito lo staff a Palazzo della Gherardesca e comunicato che a fine luglio non sarà più lo chef a guidare le cucine dell’hotel di Borgo Pinti.
Vito Mollica
La storia di Mollica
Vito Mollica arrivò a Firenze dopo aver aperto il Four Seasons di
Praga nel 2008. Il progetto dell’allora gruppo Fingen partì nel 2001, ma l’apertura ufficiale arrivò solo sette anni più tardi. Fu
Patrizio Cipollini, il grande direttore della struttura, a chiamare lo chef a Firenze. Vito era già entrato nell’orbita Four Seasons da quando aveva 29 anni diventando il più giovane chef della compagnia. A Firenze il suo è stato un cammino epico costellato di riconoscimenti:
piatto dell’anno nel 2013 per la Guida de L’Espresso con gli ormai celebri cavatelli cacio, pepe e gamberi.
Ha conquistato la stella Michelin senza riuscire mai nell'intento di arrivare alla seconda.
Le parole di Mollica
«
A 50 anni bisogna rimettersi in gioco - ha detto lo chef al
Corriere - noi riceviamo sempre molte proposte. Una di queste offerte mi ha fatto riflettere sul mio futuro. Ho pensato che preferisco confrontarmi con paura e coraggio adesso anziché con il rimorso tra qualche anno».
Lo chef di origini lucane ma cresciuto in Lombardia, ricorda un episodio della sua carriera. «
Nel 1994 feci un colloquio con Nico Ladenis, uno chef greco a Londra che aveva conquistato le tre stelle a 61 anni. Ecco penso che a
50 anni si abbia l’età giusta per dare tanto, per avere una visione che tra quattro o cinque anni potresti non trovare più senza nuovi stimoli». Vito Mollica, o don Vito come lo chiama Giorgio Pinchiorri per sottolineare la sua signorilità, andrà a lavorare per un gruppo italiano con ambizione di crescita e che vanta già 3 locali a Londra, uno in Sardegna e 2 in Puglia.
Il suo prossimo impegno sarà seguire un’apertura a Dubai. Ma non lascerà Firenze, dove ha deciso di vivere con la sua famiglia e dove aprirà un suo ristorante.