Euro-Toques ha scelto
Borgo Egnazia non solo per la
presentazione della nuova Guida 2017, quanto anche per dimostrare a se stessa e all'Italia tutta come i cuochi, quando
giocano in squadra, possano dare quel valore aggiunto alla valorizzazione del Made in Italy enogastronomico. Dare risalto alla cucina del Belpaese, e per estensione, ai suoi prodotti tipici è fondamentale sia per una questione turistica, ed economica di conseguenza, sia per una questione identitaria.
Di questa idea è anche
Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, oggi presidente della
Fondazione Univerde, che ha partecipato attivamente alla tavola rotonda moderata dal direttore di Italia a Tavola, Alberto Lupini, nella splendida cornice del resort di Borgo Egnazia.
Enrico Derflingher (presidente Euro-Toques Italia ed Euro-Toques International), Alfonso Pecoraro Scanio e Loredana Capone (assessore allo Sviluppo economico e all'industria turistica e culturale della Regione Puglia)
«Da questo convegno - ha commentato Pecoraro Scanio - è emersa la mobilitazione dei cuochi e di tutti coloro che si occupano di enogasatronomia per promuovere un turismo sempre più di qualità e sostenibile in Italia: è una cosa molto interessante, è un voler creare una connessione tra le varie iniziative che sono in campo in tutta la Penisola».
Tra queste, una, dalla risonanza internazionale, è la candidatura dell'
Arte dei pizzaiuoli napoletani a
Patrimonio immateriale dell'umanità Unesco, sostenuta in prima persona dallo stesso Scanio. «Un'occasione per dare un rilancio culturale a livello planetario al prodotto più conosciuto al mondo. È paradossale infatti che ad oggi negli Stati Uniti, ma anche in molti Paesi dove arrivano prima le grandi catene americane, si pensi che la pizza sia un prodotto made in Usa».
Alfonso Pecoraro Scanio ed Enrico Derflingher
È un dato di fatto tanto arcinoto quanto sconcertante, ribadito da diversi pilastri del mondo della cucina e dell'enogastronomia: primo tra tutti
Davide Scabin, che occasionalmente ha ricordato di un suo incontro con un bambino americano per le strade di New York. Lo chef stellato gli domandò quale fosse secondo lui il piatto più tipico della sua nazione, e come risposta ricevette un indubbio «La pizza!».
«Un prodotto platealmente italiano, per noi talmente identitario - si provi solo ad immaginare il numero di pizzerie italiane e napoletane nel mondo - che tuttavia non ha un meritato e internazionale riconoscimento. Eppure questo successo, quello che ha portato
la pizza ad essere il prodotto più conosciuto al mondo, deriva tutto da una tradizione fortemente italiana. E così vale per altri prodotti, come l'espresso, o certi tipi di pasta. Sono molte le idee, i piatti ad avere una forte identità italiana, ma che non riusciamo a volte a valorizzare in modo adeguato».
Una strada per supplire a questa mancanza è sicuramente l'
attività associativa, esattamente quella di cui Euro-Toques si è fatta portabandiera fin dalla sua fondazione, nel lontano 1986. Il suo lavoro di squadra, in cucina e fuori, «è uno sforzo riuscito in un Paese individualista come l'Italia per dare un qualche ruolo all'organizzazione. Noi siamo eccellenze individuali ma molto spesso caos collettivo. Dobbiamo fare in modo che questa nostra capacità individuale diventi organizzazione».
Alfonso Pecoraro Scanio è un sognatore, ma non un illuso: «Ovviamente non basterà il riconoscimento dell'Onu», nonostante le
quasi ormai due milioni di firme raccolte a sostegno della sua compagna potrebbero dimostrare il contrario, «però, se iniziamo a comunicare l'arte della pizza, se raccontiamo che quel disco rotondo con il pomodoro sopra - racconta un po' ironicamente ma con arguzia l'ex Ministro - con la mozzarella e gli altri ingredienti è nato in una città che sta sotto il Vesuvio, che a sua volta si trova in una Penisola a forma di stivale, forse allora riusciremo a diffondere davvero il Made in Italy, e a far conoscere prodotti di alta qualità come la mozzarella, il pomodoro, il grano, la pasta, e da lì ancora, il vino e l'olio».
Il discorso di Scanio vuole vertere sì sul prodotto pizza, ma da lì espandersi a tutta la nostra produzione agroalimentare: «Noi abbiamo una ricchezza incredibile, una biodiversità alimentare che nasce da una biodiversità naturale. Possiamo esserne orgogliosi, ma dobbiamo al contempo essere anche operativi nel diffondere questo principio, questa realtà e fare in modo che questo credi anche lavoro, un lavoro duraturo e sostenibile».
Per informazioni:
www.eurotoquesit.comwww.pizzanelmondo.org