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Michelin, un'altra rinuncia da Singapore Chiang chiude e si rifugia a Taiwan

 
13 ottobre 2017 | 11:44

Michelin, un'altra rinuncia da Singapore Chiang chiude e si rifugia a Taiwan

13 ottobre 2017 | 11:44
 

Un altro rinomato cuoco stellato chiede che venga spenta la luce dei riflettori che da qualche tempo era puntata su di lui. Si tratta di Andre Chiang che rinuncia alle stelle Michelin e chiude l’André di Singapore.

La chiusura del suo ristorante, emblema della ristorazione orientale, avverrà ufficialmente a febbraio 2018. Chiang continuerà a lavorare a Taiwan perché, ha spiegato lui, «sono un perfezionista, ed è già perfetto così».

Andre Chiang (Chiang spegne le stelle chiude a Singapore)
Andre Chiang

L’ascesa di Chiang è stata graduale. Classe 1976 ha ottenuto 2 stelle Michelin nel 2016 quando la guida ha deciso di dedicare un’edizione a Singapore. Secondo nella lista 2017 dei 50 migliori ristoranti del continente asiatico, Andre ha ottenuto un onorevole piazzamento anche nell'ultima edizione della World's 50 Best Restaurants, dove è stato classificato in quattordicesima posizione.

L’annuncio della svolta è arrivata direttamente dal cuoco attraverso una lettera ufficiale: «Sono un perfezionista - scrive - e negli ultimi 30 anni della mia carriera non ho fatto altro che cercare di raggiungerla quella perfezione, sebbene intangibile - tre stelle Michelin, la World's 50 Best. Finché non ho realizzato, oggi, che è già perfetto così com'è».

La perfezione per Chiang è l’essere arrivato già al top della cucina internazionale e poter sfruttare le sue competenze e la sua notorietà per tornare nella sua Taiwan, dove ha aperto un altro ristorante, e insegnare ai suoi connazionali ciò che ha maturato in questi anni così da far crescere in modo omogeneo la Cucina orientale.

Una scelta che fa ancora notizia e scalpore, ma ciò che ha fatto Chiang rischia - tra qualche anno magari - di diventare un fatto frequente. Prima di lui infatti ha rinunciato alle tre stelle Michelin Sébastien Bras. La notizia è di meno di un mese fa con le motivazione che venivano addotte alla necessità di essere libero di esprimersi in modo spontaneo e senza dover per forza compiacere i commissari Michelin.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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