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Giada Ferraris: «Il bartending? Una strada da percorrere con umiltà»

La barlady valdostana sta percorrendo la sua strada con il piede sull'acceleratore, sapendo di dover dosare la benzina (passione), imparando le regole (formazione) e rispettando le precedenze (chi ha più esperienza)

 
04 aprile 2021 | 14:30

Giada Ferraris: «Il bartending? Una strada da percorrere con umiltà»

La barlady valdostana sta percorrendo la sua strada con il piede sull'acceleratore, sapendo di dover dosare la benzina (passione), imparando le regole (formazione) e rispettando le precedenze (chi ha più esperienza)

04 aprile 2021 | 14:30
 

Per scoprire un'altra tra le giovani promesse di Abi Professional, ci si sposta in Valle d’Aosta. È qui che inizia la storia di Giada Ferraris, la Barlady che da poco ha iniziato il suo percorso lungo l'autostrada del bartending, con l'acceleratore al massimo, la voglia di formarsi ed apprendere trucchi e segreti del mestiere, con impegno e passione.

Giada Ferraris, giovane barlady valdostana

Giada Ferraris, giovane barlady valdostana


I primi passi: passione per l'enologia e corsi base

Champoluc è un piccolo comune montano, dove Giada è nata e cresciuta. A 17 anni inizia a prendere confidenza con il bancone del bar, non prima di aver studiato Agraria all’Institut Agricole Regional di Aosta. Già lì scopre la sua passione per l'enologia, un primo segnale che la aiuta a comprendere il suo destino, segnato dalla grande accoglienza enogastronomica italiana. Per Giada all'inizio è solo un passatempo. Ha bisogno di pagarsi gli studi: entra nel mondo del bar, e non impiega molto tempo a comprendere che quell'ambiente, il bartending di qualità, può essere il suo futuro.

Da buona agreste, Giada sa che per ottenere dei raccolti il terreno va preparato e successivamente coltivato. Comincia così ad interessarsi, a svolgere qualche corso professionale che la introduca al mondo del bartending. Scarta quei corsi cha le apparivano poco seri - eccessivamente caratterizzati da slogan, promesse di lavoro e attestati di dubbio valore - per poi scoprire la proposta di Abi Professional delegazione Valle d'Aosta.

E proprio ad Aosta, raggiunta la maggior età, prende parte ad un primo corso base. I docenti sono pilastri del bartending famosi in tutta
Italia, Ernesto Molteni e Bernardo Ferro. Con professionisti di tale rango è facile scoprire i segreti di questo lavoro. Il tema che più ha colpito Giada interessa la merceologia del bar, «pesante da studiare ma assolutamente necessario per chi intende proseguire in questa professione».

La pratica: le stagioni tra Valle d'Aosta e Sardegna e la formazione tra vino e birra

Mette in pratica ciò che ha imparato in un grazioso pub, il Golosone, scoprendo anche l’ebbrezza della vita stagionale. Inverno al Golosone ed estate in Sardegna, a tu per tu con una barlady di alto livello professionale, Irene Deiara. Giada lavora così in un resort cinque stelle, il Valle dell’Erica, nella zona di Santa Teresa. «Queste brevi esperienze lontana da casa mi hanno insegnato molto su me stessa e sull’arte di sapermi arrangiare», spiega Giada. Nei suoi progetti più recenti c’era anche una stagione in Norvegia, ma l’emergenza sanitaria purtroppo lo ha reso (per ora) impossibile.

La formazione di Giada però non si esaurisce con il corso base di Abi Professional, ma continua, tramite la lettura di libri, la frequentazione di altri corsi - come quelli per sommelier e per apprendere il mondo delle birre artigianali. Ci confessa Giada: «La birra artigianale è proprio la mia bevanda preferita».

Giada Ferraris, tra corsi di formazione e competizioni
Giada Ferraris, tra corsi di formazione e competizioni


Gli obiettivi: girare il mondo, mettersi in gioco e, alla fine, aprire un proprio locale in Valle d'Aosta

La giovane barlady ha le idee chiare sul suo futuro professionale: una volta conseguito un buon bagaglio di esperienze, desidera fermarsi nel suo paese, Champoluc, o comunque in Valle d’Aosta, per aprire un proprio locale. «Prima di fermarmi - spega Giada - il mio sogno rimane quello di girare il mondo e unire il lavoro con la mia passione, esplorare la natura. Mi ritengo davvero fortunata perché fare la barlady mi permette di andare ovunque io desideri; so che in ogni angolo del globo ci sarà sempre un bar al quale posso mandare il mio curriculum».

Un altro desiderio di Giada è «accumulare molte conoscenze e saperi da trasmettere a ragazzi interessati e curiosi come me». Tra lavoro e formazione, Giada decide di entrare a far parte della grande famiglia Abi Professional. «Sapevo che questa scelta mi avrebbe aiutata molto a crescere, e così è stato. Abi Professional mi ha fatto conoscere grandi professionisti del settore nonché persone formidabili. L’associazione mi ha anche permesso di frequentare un interessante corso con Mattia Carmine Perciballi: ha insegnato a me e agli altri corsisti la base della sua speciale tecnica di produzione di elaborati home-made». «La mia sezione valdostana - prosegue Giada - pur rappresentando la più piccola regione italiana, è molto conosciuta a livello nazionale, spesso infatti abbiamo ospitato importanti concorsi».

Giada si sente parte della delegazione e non esita a rendersi disponibile per maggiori responsabilità nel gruppo: «Voglio mettermi alla più completa disposizione dell’associazione, proprio come loro fanno con me. Cerco continuamente di mettermi in gioco e accetto ogni sfida che mi viene proposta. Sono giovane e ho ancora molto da imparare».

Il percorso del bartending è come una lunga autostrada, tra precedenze, corsie e benzina

«Se paragono il mio percorso lavorativo ad un’autostrada, ho percorso pochi chilometri oltre il casello, mi sono buttata sulla corsia di massima velocità con molto entusiasmo e non intendo fermarmi. La strada è ancora lunga davanti a me, non ne vedo la fine. Per non sprecare tutta la mia benzina e il mio fervore, forse è meglio decelerare un pochino e fare qualche sosta formativa ogni tanto, per poter proseguire più costantemente nel tempo. Noi giovani non dobbiamo bruciare la tappe, dobbiamo piuttosto partire dal basso, con umiltà, e fermarci ogni tanto per imparare dai più grandi ciò che non sappiamo».

Il cocktail Porto Riserva
Il cocktail Porto Riserva


Questa saggezza è strana per una giovane ragazza, ma non dimentichiamo le sue radici territoriali che sicuramente sono di buon auspicio. Partendo da questi presupposti, per Giada non è difficile trovare i giusti suggerimenti da dare ai giovani che come lei intendono intraprendere la professione di barman: «Un consiglio ai giovani come me, interessati a questo lavoro: buttatevi a capofitto nella vostra passione, ma non dimenticate che lungo l'“autostrada” che stiamo percorrendo siamo in molti, e ognuno deve rispettare chi ha davanti».

«“Quando fai le cose per bene, nessuno sospetterà che tu abbia fatto realmente qualcosa”: questa massima, che porto con me da sempre, mi insegna che lavorando bene, duramente e costantemente i risultati arriveranno da soli, senza che nessuno se ne renda conto!»

«Ringrazio Abi Professional - conclude Giada - per avermi dato l’opportunità di esprimermi e farmi conoscere, in particolare i miei i insegnati Ernesto Molteni e Bernardo Ferro, la “first lady” e grandissima donna Irene Deiara e il coordinatore regionale della Valle d’Aosta Valentino Tucci».

Porto riserva
Ricetta per il concorso Sky Way 2017
Ingredienti: 3 fettine di lime da pestare, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 30 ml di Genepi Riserva Vertosan, 10 ml di Saint Germain, 15 ml di Porto Ruby Fonseca, 35 ml di succo ai frutti rossi Folkington’s.
Preparazione: shake & double strain, servire on the rocks-

Il moro
Drink after dinner digestivo
Ingredienti: 1 espresso lungo, cannella sbriciolata, 5 ml di sciroppo Gingerbread Monin, 25 ml di Fernet branca, 25 ml di Disaronno
Preparazione: shake & double strain, servire in coppetta

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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