Stop alle polemiche più o meno pretestuose, con una precisa risposta alle inchieste giornalistiche dei mesi scorsi. Un vino tracciato (e tracciabile) in tutte le fasi della sua vita: da quando nasce in vigna fino a quando finisce in bottiglia. L'Italia compie un altro passo in avanti nella tracciabilità digitale dei nostri bianchi, rossi e rosati.
Il vino sarà tracciato dalla vigna al calice
A rendere tutto ciò possibile è stata l'approvazione di un emendamento, in Commissione al Senato, sul collegamento tra lo schedario viticolo e i registri dei prodotti vitivinicoli. Primo firmatario della proposta, il vicepresidente del Senato e già ministro dell'agricoltura, Gian Marco Centinaio. «Grazie a questa norma - ha dichiarato - sarà più facile tracciare i dati delle uve che entrano in cantina e del vino che viene prodotto, identificando provenienza,qualità e lavorazione. Si tratta di uno strumento efficace per prevenire e combattere le false denominazioni, così da tutelare in particolare i prodotti Docg, Doc e Igt e offrire massima trasparenza e corretta comunicazione ai consumatori».
La filiera vitivinicola, in particolare Federvini, sollecitava e richiedeva da tempo la possibilità di collegare lo schedario viticolo e i nuovi registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli. «Questo dimostra l'importanza - conclude Centinaio - della norma approvata dal Senato ai primi di luglio, ma soprattutto la volontà di riaffermare che la stragrande maggioranza dei produttori italiani di vino è onesta e vuole difendere la qualità del proprio prodotto». Insomma, in vino veritas.
di Renato Andreolassi
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