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Doc delle Venezie per il 2023 punta su promozione e mercato internazionale

27 gennaio 2023 | 11:55
 

Doc delle Venezie per il 2023 punta su promozione e mercato internazionale

27 gennaio 2023 | 11:55
 

Con il 2023 si apre un nuovo capitolo per il Consorzio Doc delle Venezie, che forte dei risultati raggiunti nell’anno appena terminato è pronto a ripartire con attività promozionali ed informative volte a rafforzare la presenza nei mercati e ad aumentare sempre più il valore identitario della Denominazione a livello internazionale. Attraverso azioni strategiche e mirate che hanno portato la Doc delle Venezie a calcare le scene delle principali fiere di settore, eventi e manifestazioni, masterclass e seminari in America, Europa e Asia, destinati sia ad operatori professionali che a consumatori, il Consorzio di Tutela è oggi testimone di un percorso di crescita della percezione qualitativa della Denominazione d’Origine Delle Venezie da parte del mercato e di una sempre maggiore fidelizzazione dei partner commerciali esteri, che continuano a scegliere e a sostenere la sua unicità.

 

Doc delle Venezie per il 2023 punta su promozione e mercato internazionale

Tra gli obiettivi principali per il 2023, il Consorzio di Tutela ha inserito il rafforzamento delle attività promozionali e di conseguenza della presenza sul mercato nazionale, che ad oggi assorbe circa il 5% del consumo totale. L’Italia è il paese di cui la Doc Delle Venezie si fa ambasciatrice nel mondo, diventando veicolo di uno stile sempre più apprezzato e ricercato, cui molte aree produttive si ispirano per inseguire i trend di mercato; uno stile elegante e versatile, ma al tempo stesso accessibile.

«Gli occhi sono puntati su di noi, sul Nordest italiano. È da qui che proviene l’85% del Pinot grigio prodotto nel Belpaese. Stiamo aumentando l’impegno per fidelizzare sempre più il mercato domestico, certi che possa replicare lo straordinario successo conseguito all’estero dalla Doc Delle Venezie», chiosa Albino Armani, Presidente del Consorzio di Tutela, e continua «Rappresentiamo la tipicità di uno stile, quello del ‘Pinot Grigio italiano’, che ha conquistato il consumatore di tutto il mondo e che grazie ai valori intrinseci di cultura e territorio d’origine, alle sue caratteristiche di freschezza e versatilità nonché al lavoro del Consorzio, fornisce garanzie sull’origine, sull’intera filiera produttiva e sull’elevata qualità della materia prima e della sua trasformazione. Questo è il grande valore aggiunto della nostra Doc».

Campionessa di uno stile tutto italiano e bandiera del Nordest – con tutte le varie specificità e tipicità territoriali –, la Doc delle Venezie osserva un’ulteriore crescita del valore economico che a fine 2022 ha toccato un +10% (dati delle Camere di Commercio), un trend iniziato nel 2020 e coadiuvato dall’azione del Consorzio di Tutela che da sempre promuove misure di gestione del potenziale produttivo del Pinot grigio del Triveneto (blocco degli impianti e stoccaggio amministrativo), in un quadro di sempre più ampia sinergia con le altre Denominazioni del Sistema Pinot grigio del Triveneto. Un Sistema che con il nuovo anno verrà ancora tenuto in equilibrio dalla Doc delle Venezie, chiamata anche a gestire i quantitativi di Pinot grigio riclassificati delle altre Do di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino.

Il 2022 vede anche una contrazione dei volumi di poco meno del 12%, che si confronta però con il 2021, anno record per quantitativo di imbottigliato dalla nascita della Denominazione, che mise in bottiglia ben 1,84 milioni di hl. Il dato consuntivo 2022 conferma tuttavia un trend positivo per la Doc Delle Venezie, che è riuscita a garantire una buona media mensile di 135.407 hl messi in bottiglia, in linea con la media degli andamenti degli ultimi cinque anni. Prosegue infine il sostegno dei partner oltreconfine, che credono negli alti standard qualitativi della Denominazione e contribuiscono in modo significativo alla sua crescita: grandi imbottigliatori ed acquirenti esteri di Germania, Stati Uniti, Austria, Regno Unito, Canada e anche Francia – citando i principali Paesi di riferimento – nell’ultimo anno hanno messo in bottiglia 161.065 hl, ossia l’equivalente di oltre un mese di imbottigliamento, dei 1.624.879 hl totali messi in archivio a fine anno dalla Doc.

 

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