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Burocrazia e stress: lo chef stellato Nikita Sergeev chiude i suoi ristoranti

Lo chef Nikita Sergeev, a 35 anni, chiude i suoi ristoranti a Porto San Giorgio (Fm) e lascia la stella Michelin: stanco di stress e burocrazia, lo chef cerca di ritrovare stimoli e serenità [...]

06 dicembre 2024 | 10:42

Burocrazia e stress: lo chef stellato Nikita Sergeev chiude i suoi ristoranti

Lo chef Nikita Sergeev, a 35 anni, chiude i suoi ristoranti a Porto San Giorgio (Fm) e lascia la stella Michelin: stanco di stress e burocrazia, lo chef cerca di ritrovare stimoli e serenità [...]

06 dicembre 2024 | 10:42

Lo chef Nikita Sergeev, nato in Russia e residente a Porto San Giorgio da oltre vent'anni, ha deciso di chiudere i suoi ristoranti, Arcade e Banco 12, interrompendo anche il percorso che gli era valso la stella Michelin nel 2021.

nikita

Lo chef Nikita Sergeev chiude i suoi ristoranti

A 35 anni, Sergeev spiega la sua scelta con la necessità di ritrovare equilibrio personale e professionale: «Ho perso gli stimoli e la passione necessari per trasmettere emozioni attraverso la cucina. La gestione e la burocrazia hanno reso il lavoro troppo pesante».

L'Arcade, situato sul lungomare, e Banco 12, nel centro del paese, avevano superato anche le difficoltà legate al periodo del Covid. Tuttavia, lo chef ha deciso di interrompere l’attività, anche a costo di perdere la stella Michelin, che definisce un riconoscimento importante ma non indispensabile: «La giacca stellata rimane, così come l’esperienza e i sacrifici fatti per ottenerla». La chiusura ha conseguenze anche per i dipendenti, ai quali Sergeev garantisce supporto nella fase di transizione. Per il futuro dei locali, si spera in nuovi gestori interessati a proseguire l’attività.

Nonostante questa scelta, lo chef non abbandona la cucina: «Sto valutando nuove opportunità, tra cui insegnare, scrivere e lavorare su progetti internazionali. Rimango legato a Porto San Giorgio, ma sono aperto a esplorare altre realtà». Conclude con un messaggio di incoraggiamento: «A chi verrà dopo di noi dico di osare sempre e amare questo territorio, che ha molto da offrire».

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