Il mercato delle materie prime agricole continua a registrare dinamiche contrastanti, influenzate da fattori economici, climatici e geopolitici. In particolare, due colture chiave come cacao e mais mostrano andamenti divergenti che meritano un'analisi approfondita.

Cacao e mais hanno avuto andamenti divergenti sui mercati ultimamente
Da un lato, i consumi globali di cacao evidenziano un rallentamento significativo, con una riduzione marcata delle lavorazioni nelle principali aree mondiali. Dall’altro, i prezzi del mais in Europa stanno tornando a crescere dopo mesi di ribassi, spinti da condizioni meteorologiche sfavorevoli e prospettive di offerta limitata. Questo i dati più rilevanti emersi dalle analisi settimanali di Areté, la società di riferimento in Italia per lo studio e la previsione dei mercati agrifood.
Consumi globali di cacao in calo: trend e prospettive
Il mercato del cacao sta attraversando una fase di rallentamento evidente. Dopo quattro campagne caratterizzate da inflazione record, i consumi globali mostrano segni di indebolimento. I grindings, ovvero la lavorazione delle fave di cacao, risultano in netta diminuzione in tutte le principali aree di consumo.
In Europa, secondo l'Associazione Europea del Cacao, il secondo trimestre del 2025 ha registrato un calo del 7,2% su base annua, con un volume totale di 331.762 tonnellate, il dato trimestrale più basso dal 2019/20. Il calo è risultato superiore rispetto alle aspettative, fissate al -5%.

La pianta del Cacao e i suoi frutti
La situazione è ancor più marcata in Asia, dove l’Associazione del Cacao dell’Asia ha rilevato una flessione del 16,3% nel secondo trimestre, con soli 176.644 tonnellate trasformate: un livello minimo per il periodo nelle ultime otto campagne.
Anche il Nord America non è immune: secondo i dati dell’Associazione di settore, i grindings sono scesi del 2,8% su base annua, attestandosi a 101.865 tonnellate, il livello più basso da almeno tredici campagne. Nel complesso, dall’inizio della campagna 2024/25 (ottobre 2024), il calo globale delle lavorazioni nelle tre macro-aree tocca il -9,4% annuo e il -10% rispetto al trimestre precedente, secondo l’analisi di Areté.
Prezzi del cacao in forte calo, ma ancora sopra la media storica
Parallelamente alla contrazione dei consumi, anche i prezzi della fava di cacao quotati sul mercato ICE Europe mostrano una tendenza ribassista. Dalla metà di maggio 2025 si osserva una riduzione del 38%, con un -12% nella sola ultima settimana.

Il prezzo del cacao è inferiore del 24% rispetto a un anno fa
A luglio, il prezzo medio del cacao è del 24% inferiore rispetto allo stesso mese del 2024, ma resta comunque del 185% superiore alla media dei cinque anni precedenti la campagna 2023/24. Questo indica un mercato ancora sostenuto su base storica, nonostante il recente calo.
Prezzi del mais in risalita: clima e superfici ridotte spingono le quotazioni
Il mercato del mais europeo mostra segnali di ripresa nelle prime settimane di luglio 2025, dopo cinque mesi consecutivi di ribassi. Secondo le rilevazioni di Euronext, i prezzi sulla prima scadenza sono aumentati del +6,8% rispetto a giugno, mentre la quotazione a Bordeaux segna un +5%.

Il prezzo del mais è in risalita a luglio
Anche i listini nazionali confermano il trend: +3,4% per il mais a uso alimentare a Milano e +5,6% per il contratto 103 a Bologna, che ha raggiunto i massimi da agosto 2024. Il rialzo del mais ha contribuito a contenere i ribassi del frumento tenero, che aveva aperto la nuova campagna in calo dell’8%, ma ha recuperato il +3,4% tra fine giugno e metà luglio.
Condizioni meteo critiche e scorte in calo: le prospettive per il 2025/26
Il principale fattore rialzista per il mais è rappresentato dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli in Unione Europea e nella regione del Mar Nero. Le elevate temperature e le scarse precipitazioni hanno ridotto l’umidità del suolo ai minimi storici, mentre l’indice di vegetazione NDVI resta nettamente sotto la media pluriennale.
A questo si aggiunge una riduzione delle superfici coltivate: secondo il USDA, nell’UE si prevede un calo del 5,2%. Le scorte iniziali della campagna 2025/26 potrebbero risultare inferiori del 13%, aumentando la dipendenza dal nuovo raccolto per garantire livelli adeguati di approvvigionamento.
Pesce, calano melù e pesce spada
Il melù, pesce povero ma versatile, è il protagonista della settimana con un calo di prezzo superiore al 25% rispetto ai sette giorni precedenti. Grazie all’ampia disponibilità nei mercati, il prezzo all’ingrosso scende sotto 1,50 euro al chilo, segnando una flessione anche rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo evidenzia la Borsa della Spesa, servizio curato da BMTI e Italmercati con Consumerismo No Profit.

In calo i prezzi del pesce spada
Il resto del pescato risente ancora del maltempo e delle alte temperature marine, che ostacolano la pesca. L’alaccia resta stabile attorno a 2,50 euro/kg, mentre il moscardino continua a essere molto richiesto e abbondante, con prezzi tra i 10 e gli 11 euro/kg. Il pesce spada italiano beneficia di una buona settimana di pescato, soprattutto con pezzature piccole (15-20 kg), preferite per la minore presenza di metalli e il sapore più intenso, con quotazioni in calo tra i 14 e i 16 euro/kg. Stabili i prezzi dello sgombro (4-6 euro/kg), mentre le telline, in aumento di interesse, calano del 6,7%, attestandosi tra i 6 e i 7 euro/kg.