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Nord Italia sotto assedio: la peste suina mette a rischio l'agricoltura

La peste suina, diffusa dai cinghiali, sta mettendo in ginocchio gli allevamenti del Nord Italia: focolai in aumento, misure restrittive per contenere il contagio e perdite economiche stimate in svariati milioni di euro [...]

29 agosto 2024 | 15:55
 

Nord Italia sotto assedio: la peste suina mette a rischio l'agricoltura

La peste suina, diffusa dai cinghiali, sta mettendo in ginocchio gli allevamenti del Nord Italia: focolai in aumento, misure restrittive per contenere il contagio e perdite economiche stimate in svariati milioni di euro [...]

29 agosto 2024 | 15:55
 

Non è più sola paura, oramai  è una certezza. La peste suina (Psa) portata dai cinghiali sta mettendo in ginocchio gli allevamenti di maiali del Nord. L'allarme è alto in Piemonte, Liguria, Toscana, Veneto e  Lombardia. Quest'ultima è la regione che, con 4 milioni di capi, ha il più grande patrimonio suinicolo italiano e che ha già  emesso tre ordinanze  restrittive, stanziato 7 milioni di euro per incrementare la bio-sicurezza  e procedere all'abbattimento di oltre 40 mila cinghiali.

Nord Italia sotto assedio: la peste suina mette a rischio l'agricoltura

È sempre più alto l'allarme per la diffusione della peste suina nel Nord Italia (Shutterstock)

Ma la questione da affrontare non è semplice. L'unità di crisi nazionale è  al lavoro mentre il nuovo commissario per l'emergenza , Giovanni Filippini ha emesso proprio nella giornata di giovedì 29 agosto una nuova ordinanza che impone ulteriori obblighi per la sicurezza degli allevamenti.

I focolai di Psa si moltiplicano in modo impressionante  giorno dopo giorno: gli ultimi a Lodi, Pavia, Vercelli e Novara. Attenzione alta, a dimostrarlo l'annullamento dei  convegni previsti per il 30 agosto a Orzinuovi (Bs), in occasione della  tradizionale  Fiera Agricola Zootecnica per evitare ogni rischio di contaminazione.

In proposito vale la pena ricordare che nel Bresciano il comparto suinicolo è al primo posto in Lombardia con 1 milione e 200mila capi (equivalenti al 28% del patrimonio regionale) e un valore di  300 milioni di euro. Le (eventuali) mancate esportazioni di carni e salumi si aggirano attorno ai 20 milioni di euro al mese, mentre l'intero comparto suinicolo lombardo rischierebbe di perdere ben 60 milioni di euro al mese. Il contagio insomma rischia di causare danni per alcuni miliardi  di euro. Vale la pena  ricordare che il virus non è trasmissibile all'uomo, né attraverso  il contatto diretto con gli animali malati, né tramite gli alimenti di origine suina.

Di: Renato Andreolassi

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