Barcellona continua la sua battaglia contro il turismo di massa, fenomeno che affligge pesantemente la città catalana. Dopo le proteste dei residenti che hanno preso di mira i turisti, spruzzando acqua su quelli che sedevano nei ristoranti, e il piano per eliminare tutti gli alloggi turistici entro il 2028, il sindaco socialista Jaume Collboni ha lanciato una nuova proposta per disincentivare il cosiddetto "turismo mordi e fuggi", ovvero quello dei crocieristi che si fermano in città meno di 12 ore: un aumento della tassa di soggiorno per questa specifica categoria di turisti.
Barcellona vuole aumentare la tassa di soggiorno per i crocieristi
Attualmente la tassa ammonta a 7 euro, ma Collboni non ha ancora specificato di quanto intende aumentarla. L'obiettivo è quello di far sì che i crocieristi contribuiscano maggiormente ai costi che la loro presenza comporta per la città, in termini di pulizia, sicurezza e ordine pubblico. L'aumento della tassa per i crocieristi si inserisce in un quadro di misure più ampio volto a ridurre l'impatto del turismo di massa a Barcellona. Il sindaco ha infatti espresso la volontà di ridurre il numero degli affitti turistici, diminuendo il tetto massimo per le case in affitto a breve termine e aumentando quelle dedicate ai residenti. La lotta al turismo mordi e fuggi non è una novità per Barcellona. Già a luglio di quest'anno migliaia di persone avevano manifestato contro il sovraffollamento di turisti e la crescente dipendenza dell'economia locale dal turismo di massa. Non è un caso isolato: anche in altre città spagnole, come le Canarie, le Baleari, Madrid e Malaga, si stanno levando voci contro gli effetti negativi di un turismo incontrollato.
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