L’agroalimentare italiano gode di buona salute, stando agli ultimi dati del Centro di ricerca divulgativo di Rome Business School sul “Settore food in Italia. Trend di consumo e modelli di business”. Il settore rappresenta la prima filiera nel nostro paese per contributo al Pil, con una performance che vale 4,5 volte quella dell’automotive, 4,4 volte quella dell’arredo e 2,3 volte la filiera del fashion. Numeri importanti che esprimono non solo un trend in crescita ma che riflettono lo stile di un consumatore sempre più attento alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza alimentare, ai cibi naturali, km 0 e meno processati. In questo scenario il Lazio svetta settima in Italia con un totale di 66 cibi e vini certificati Dop Igp, a cui si aggiungono le 4 Stg nazionali.
Sabelli celebra i sapori del Lazio
Cresce l’agroalimentare in Italia
A livello economico, secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, il settore dei prodotti Dop Igp in Lazio vale 138 milioni di euro, con il comparto dei prodotti agroalimentari che pesa per il 51,4% e quello vitivinicolo per il 48,6%. Tra le numerose aziende in Italia, ad incentivare questa grande rinascita delle produzioni locali è lo storico caseificio Sabelli di Ascoli Piceno, che in tutta Italia e in particolare a Roma è ormai tra i leader nella distribuzione alimentare nel segmento Horeca e al dettaglio.
Proprio nella Capitale, Sabelli dà grande spazio dedicando diversi appuntamenti durante l’anno all’interno del suo stabilimento in via Melibeo 88 per far degustare e conoscere al pubblico l’eccellenza dei sapori italiani e in particolare del Lazio. Migliaia di visitatori a contatto diretto con i prodotti del territorio e materie prime. Assaggi e degustazioni per conoscere le prelibatezze di cui la stessa Sabelli, grazie ad Archimede fondatore del celebre caseificio che porta il suo nome e che ha avuto origine dal laboratorio aperto da suo padre nel 1921, produce da anni come le specialità casearie dalla mozzarella alla burrata, dalla stracciatella alla ricotta fino ai formaggi. Una struttura di oltre 2mila mq, durante gli Open days, ospita aziende agricole, chef, pastai e pizzaioli. E ancora, salumi in tutte le loro declinazioni con tagliatori professionisti.
La filiera corta, sinonimo di tracciabilità, è rappresentata dalla porchetta di Ariccia Igp di Randolfo Leoni, icona regionale e marchio conosciuto anche all’estero, e alle verdure a Km0 de I tesori dell’Orto solo per fare qualche esempio. Ariccia anche grazie al lavoro di molte aziende del territorio ha ormai una vocazione spiccata per l’enoturismo. Tra queste, vi è la storica tradizione di famiglia lanciata da Randolfo Leoni che, insieme ai suoi figli Augusto e Riccardo, affina meticolosamente da oltre 80 anni la porchetta Igp.
«Dagli anni ’40 facciamo un prodotto naturale, preparato secondo tradizione che ci permette di tenere alti gli standard di produzione. Una porchetta croccante e aromatica uno dei fiori all’occhiello tra i salumi tipici del Lazio» commenta Riccardo Leoni porchetta di Ariccia.
«Valorizziamo i prodotti dell’agroalimentare italiano e delle nostre regioni, tra cui il Lazio, una filiera che - come confermato dalle statistiche - è in grande crescita rappresentata sempre di più da start-up e da imprese agricole consolidate. Ai nostri Open Days facciamo riscoprire la genuinità e il gusto autentico, perché dietro a un buon piatto ci sono imprese impegnate a realizzare un prodotto artigianale e di qualità» spiega Mario Testa organizzatore degli Open Days Sabelli.
di Berto Silva
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