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Arachidi e pomodoro: prezzi altalenanti nel mercato agrifood

Il prezzo delle arachidi Runners 40/50 è rimbalzato del 3% dopo il calo estivo. Per il pomodoro, i prezzi dei derivati sono scesi: -3,9% per la passata, -2,1% per il doppio concentrato e fino al -3,1% per la polpa [...]

18 ottobre 2024 | 16:43
 

Arachidi e pomodoro: prezzi altalenanti nel mercato agrifood

Il prezzo delle arachidi Runners 40/50 è rimbalzato del 3% dopo il calo estivo. Per il pomodoro, i prezzi dei derivati sono scesi: -3,9% per la passata, -2,1% per il doppio concentrato e fino al -3,1% per la polpa [...]

18 ottobre 2024 | 16:43
 

Il mercato delle materie prime agrifood è in continua evoluzione e le oscillazioni dei prezzi ne sono la chiara testimonianza. Negli ultimi mesi, due delle principali commodity dell'agroalimentare - arachidi e pomodoro da industria - hanno mostrato andamenti complessi e influenzati da una serie di fattori esterni. Da un lato, le arachidi hanno subito pesanti ripercussioni a causa degli uragani che hanno colpito le aree di produzione negli Stati Uniti, dall'altro, il pomodoro, pur risentendo delle condizioni climatiche sfavorevoli in Italia, ha visto una crescita dell'offerta su scala globale. Grazie alle analisi di Aretè, leader italiano nell'intelligence per i mercati agrifood, possiamo comprendere meglio le dinamiche alla base di questi cambiamenti.

Arachidi e pomodoro: prezzi altalenanti nel mercato agrifood

Arachidi e pomodoro: le analisi di Aretè svelano le cause delle fluttuazioni di prezzo

Arachidi: ripercussioni climatiche e incertezze per il raccolto

Il mercato delle arachidi ha registrato un notevole rialzo delle quotazioni per la varietà Runners 40/50 CIF NW Europa. Dopo una significativa diminuzione ad agosto (+18%), da fine settembre i prezzi sono tornati a salire di un ulteriore 3%. Questo rimbalzo, secondo le analisi di Aretè, è stato determinato da uno scenario di stock limitati e dall'incertezza legata al nuovo raccolto 2024/2025, particolarmente colpito dalle avverse condizioni meteorologiche. Gli uragani Helene e Milton hanno creato non pochi problemi alle aree di produzione statunitensi, rallentando il ritmo della raccolta e danneggiando le rese. Al 13 ottobre, solo il 30% della raccolta era stato completato, rispetto a una media quinquennale del 41%. Le previsioni dell'Usda (Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti), espresse nel rapporto Wasde di ottobre, hanno già rivisto al ribasso le stime della produzione di arachidi, passando da 3,04 a 2,9 milioni di tonnellate, a causa di una riduzione del 4% delle rese. Sebbene la produzione prevista resti comunque superiore del 10% rispetto alla campagna 2023/2024, ulteriori revisioni potrebbero essere necessarie, poiché l'impatto completo dell'uragano Milton non è ancora stato quantificato.

Pomodoro: prezzi in calo in Italia, ma offerta globale in crescita

Dopo mesi di stabilità, il mercato dei derivati del pomodoro da industria ha subito una lieve flessione nelle quotazioni, secondo i dati della Camera di Commercio di Parma. Le stime post-raccolta hanno rilevato cali moderati per i principali prodotti: la passata di pomodoro ha registrato un -3,9%, il doppio concentrato un -2,1%, mentre la polpa di pomodoro ha visto variazioni comprese tra il -0,7% e il -3,1%. Aretè attribuisce queste riduzioni a una discesa dei costi di produzione, soprattutto all'inizio della campagna, dovuta in parte al calo dei prezzi della materia prima e degli imballaggi. In Italia, la produzione di pomodoro da industria ha però dovuto fare i conti con condizioni climatiche sfavorevoli. Le piogge intense in Nord Italia, unite a difficoltà simili nel Sud, hanno comportato un calo produttivo di circa il 3% nel 2024 rispetto al 2023, invertendo le aspettative di crescita previste all'inizio della stagione. Ma, a livello globale, la situazione è ben diversa. La produzione internazionale di pomodoro ha visto un forte incremento, in particolare grazie all'espansione del 30% della produzione cinese. A questo si aggiungono gli aumenti in Spagna e Portogallo, che hanno contribuito a far crescere la produzione europea da 10,5 a 11 milioni di tonnellate.

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