A causa della guerra tra Russia ed Ucraina ed all’embargo agli scambi commerciali al governo di Mosca si è diffusa una fiorente produzione di imitazioni del Made in Italy a tavola che hanno sostituito le esportazioni tricolori con un costo per il nostro Paese di 250 milioni di euro all’anno togliendo ai veri tesori agroalimentari del Belpaese fette di mercato nella patria di Putin. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell’apertura del Cibus di Parma dove al Padiglione 5 - Stand I004 sono stati esposti i più incredibili casi di tarocchi nella mostra “L’attacco della Russia al cibo Made in Italy”.
La guerra in Ucraina
«Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni che ha raggiunto nel 2022 la cifra record di 60,7 miliardi potrebbe essere nettamente superiore con un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale» ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che «ponendo un freno al dilagare dell’agropirateria a tavola si potrebbero creare ben 300mila posti di lavoro in Italia».
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