In un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Oscar Farinetti, patron di Eataly, ha commentato la recente acquisizione del 52% da parte di Investindustrial, il fondo detenuto da Andrea Bonomi. «È stata una decisione di famiglia, gestivamo Eataly da 15 anni, serviva energia fresca. Cercavamo qualcuno bravo, italiano, che capisse e credesse nel progetto. Certo, il format può essere migliorato, mantenendo però l’idea e i valori su cui è basato. In Andrea Bonomi abbiamo trovato tutto questo. Non stiamo abbandonando l’azienda, perché Eataly non è abbandonabile. In passato, ad esempio, quando ho lasciato Unieuro, ho venduto il 100%. Con Eataly restiamo. E ci crediamo talmente che abbiamo scelto di fare posto a qualcuno che porta nuovo vigore e determinazione. Investindustrial ha competenza nel food e la stessa visione del mondo».
E ancora: «Grazie a quest’operazione, avremo il 100% di Eataly negli Stati Uniti, che ormai rappresenta circa il 60% del fatturato», sottolinea Farinetti, ricordando che «gli americani sono 326 milioni e hanno un’immagine e un desiderio pazzesco del food italiano e dei nostri piatti veri». Investindustrial punterà innanzitutto ad accrescere la presenza in America, dove l’ultimo store è stato aperto a giugno nella Silicon Valley.
A cui si è aggiunto Andrea Bonomi che ha dichiarato, sempre a Il Corriere della Sera: «La Cina è la priorità. Oggi Eataly non c’è, ma un nostro team a Shanghai sta già lavorando al piano di espansione», anticipa Bonomi. E ammette: «Eataly l’avevamo già presa in considerazione in passato, ma il prezzo era eccessivo e poi volevamo la maggioranza, per poterla gestire con un management scelto da noi, due condizioni imprescindibili».
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