Decolla nel 2021 l'export dei formaggi italiani, mentre gli acquisti domestici - causa progressive riaperture - stanno tornando ai livelli pre-covid. È il bilancio a 'luci e ombre' che emerge dall'assemblea annuale di Assolatte, l'associazione a cui aderiscono 250 imprese che rappresentano il 90% del fatturato del settore lattiero-caseario italiano.
Le vendite all'estero dei formaggi italiani segnano nel primo semestre del 2021 un +12%, con risultati positivi per tutte le categorie di prodotti. Grazie all'azzeramento dei dazi aggiuntivi trumpiani e alle minori restrizioni anti-covid, i formaggi italiani hanno ripreso la loro corsa. In particolare, ottime le performance registrate da Francia (+13,8%), Belgio (+20,8%) e Paesi Bassi (+15,6%). Al di fuori degli scambi con l'Unione Europea, si consolida la ripresa negli Stati Uniti: le esportazioni sul suolo americano hanno messo a segno un incoraggiante +27,3%.
Continua la sua marcia anche la produzione di latte. Il tasso di crescita delle consegne (+3,2%) è di gran lunga superiore a quello medio europeo ed è il più alto tra i grandi produttori di latte. Aumenta la produzione casearia (+6,0%), con la mozzarella e alcune Dop che continuano a fare da traino. Mentre gli acquisti domestici - causa progressive riaperture - stanno tornando ai livelli pre-covid (-9% il secondo trimestre dell'anno in corso).
Decolla l’export dei formaggi italiani
Il settore lattiero-caseario «ha ampiamente dimostrato le proprie capacità e la tenacia degli operatori nel mantenere inalterato il livello della produzione, assicurando l'approvvigionamento alimentare al paese, anche durante la pandemia. Ora dobbiamo accompagnare la fase della ripresa, in modo da superare le criticità che ancora caratterizzano il settore». Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli, in occasione dell'Assemblea annuale di Assolatte.
Per Patuanelli, «è necessario avere una visione complessiva e grandi capacità progettuali, ma è altrettanto urgente fare sistema tra tutte le componenti della filiera». Nel suo messaggio, il ministro ha anche garantito l’impegno del suo dicastero e del Governo nelle sede europee e internazionali per contrastare «ogni azione che possa danneggiare la reputazione delle eccellenze agroalimentari italiane» e ha condiviso la necessità di una semplificazione dell’apparato burocratico. «Occorre trovare il giusto compromesso tra l'esigenza di avere regole certe e la libertà imprenditoriale - ha aggiunto -, in modo che lo Stato non venga mai percepito come un ostacolo».
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