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Firenze, Confcommercio ai sindaci: No a Tari e Cosap per bar e ristoranti

15 gennaio 2021 | 13:01
 

Firenze, Confcommercio ai sindaci: No a Tari e Cosap per bar e ristoranti

15 gennaio 2021 | 13:01
 

Esonero dal pagamento della Tari per il primo semestre 2021; revisione della tariffa nella ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche; esonero della Cosap per i pubblici esercizi e concessione di spazi esterni pubblici gratuiti per tutto l’anno. Sono queste le richieste che Confcommercio sta formalmente presentando a tutti i Comuni della provincia di Firenze, attraverso una lettera a firma del direttore regionale Franco Marinoni, spedita all’attenzione dei Sindaci e, per conoscenza, degli Assessori alle attività produttive e ai tributi.

“Se il governo già nel 2020 si è dimostrato lontano o troppo lento nel rispondere alle richieste d’aiuto che venivano dalle imprese, gli enti locali hanno dimostrato una capacità d’ascolto, una rapidità d’azione e una incisività molto più elevata, anche sul nostro territorio”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. “Ecco perché ci siamo rivolti alle Amministrazioni Comunali di tutta la provincia di Firenze per chiedere interventi concreti in favore delle imprese del terziario, in attesa che il Governo e la Regione stabiliscano specifiche misure di sostegno”.

“L’obiettivo è duplice: restituire liquidità alle aziende e mantenere l’occupazione, cercando di mettere in sicurezza la nostra economia per l’intera durata della grave crisi economica innescata dall’emergenza Covid-19”, spiega Franco Marinoni.

“Siamo consapevoli delle ristrettezze di bilancio in cui le Amministrazioni si trovano ad operare, ma si tratta di venire incontro a situazioni drammatiche con piccoli provvedimenti che nulla tolgono alla comunità. E sono anche giusti: sul fronte Tari, ad esempio, rimodulare le tariffe è un atto dovuto a fronte della minore quantità di rifiuti che, purtroppo, ormai da un anno a questa parte le imprese si trovano a produrre vista la minore attività e le chiusure forzate imposte dai vari Dpcm. In gioco c’è il futuro di molte imprese e la tenuta occupazionale di un comparto, quale quello rappresentato dal terziario, che negli ultimi anni ha garantito grande ricchezza al territorio, oltre che qualità di vita”.

“Siamo certi che le Amministrazioni comprenderanno la necessità di questi provvedimenti a tutela dell’economia locale e di aziende che in molti casi, registrando incassi decimati, non sarebbero comunque in condizione di adempiere a quegli impegni”.

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