L'estate 2025 accende la voglia di gelato, ma anche i conti. I consumi sono infatti aumentati del 4% rispetto allo scorso anno, spinti dalle alte temperature, ma il prezzo del gelato confezionato è ormai salito a livelli ben più alti rispetto al passato: in quattro anni è cresciuto del 29,3%, portando il costo medio di una vaschetta da un chilo a 5,87 euro, contro i 4,54 euro del 2021.

Prezzi alle stelle per il gelato confezionato: in 4 anni costa quasi un terzo in più
A dirlo è il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), che ha rielaborato i dati dell'osservatorio Mimit, confrontando i prezzi aggiornati del gelato in vaschetta da 1 kg in tutte le città italiane con quelli in vigore quattro anni fa. Un'indagine che fotografa in modo piuttosto nitido quanto l'aumento del costo della vita abbia impattato anche sul prodotto simbolo dell'estate. Firenze guida la classifica delle città più care con un prezzo medio di 8,05 euro al chilo, seguita da Forlì (7,68 euro), Bolzano (7,19), Ravenna (7,18) e Biella (7,14). In fondo alla graduatoria si trova Macerata, dove la vaschetta costa in media 4,55 euro, preceduta da Treviso (4,56) e Cuneo (4,64).
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Ma se si guarda all'incremento percentuale dei listini, è Padova a detenere il primato con un rincaro del 54,3% rispetto al 2021. Seguono Modena (+50,4%) e Livorno (+43,5%). Le province dove i prezzi sono rimasti più stabili sono Ancona, con un aumento del 6,4%, e Cremona, dove si è registrato un +9,3%. In tutto, solo sei province italiane sono riuscite a contenere gli aumenti sotto la soglia del 20%. «Dopo la forte escalation dei prezzi registrata negli ultimi anni a seguito del caro-energia e della guerra in Ucraina, l'andamento dei listini dei gelati si è stabilizzato, ma pesa ancora la crisi di alcune materie prime, a partire dal cacao - spiega il presidente del comitato scientifico Crc, Furio Truzzi. Un business quello del gelato confezionato che ha raggiunto in Italia quota 1,9 miliardi di euro, con consumi pro-capite per circa 2 kg e ben 3,7 miliardi di porzioni vendute, cui si aggiungono 3 miliardi di euro di consumi per quello artigianale».