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Al via la raccolta del riso, ma il meteo complica tutto

La raccolta del riso in Italia inizia sotto il segno del maltempo, influenzando la produzione. Coldiretti denuncia la concorrenza sleale estera e invita a verificare l'origine italiana sull'etichetta del riso [...]

21 settembre 2024 | 14:37

Al via la raccolta del riso, ma il meteo complica tutto

La raccolta del riso in Italia inizia sotto il segno del maltempo, influenzando la produzione. Coldiretti denuncia la concorrenza sleale estera e invita a verificare l'origine italiana sull'etichetta del riso [...]

21 settembre 2024 | 14:37

In Italia è iniziata la raccolta del riso, ma le condizioni meteo avverse stanno influenzando negativamente la produzione, annullando l’aumento delle superfici coltivate registrato all’inizio del 2024. Secondo le prime stime di Coldiretti, la raccolta dovrebbe mantenersi sui livelli del 2023, nonostante un incremento del 7% dei terreni seminati, che aveva portato a 226mila ettari, invertendo la tendenza al ribasso delle ultime tre stagioni. Questa analisi è stata presentata da Coldiretti durante il primo giorno dell'expo agricola "Divinazione", organizzata a Siracusa, che precede i lavori del G7. L'Italia, che produce circa il 50% del riso europeo, raccoglie all'incirca 1,4 milioni di tonnellate di risone ogni anno. In Piazza della Posta a Ortigia, Coldiretti ha realizzato una vera e propria risaia in miniatura per mettere in evidenza il ruolo della biodiversità e spiegare i vari passaggi della filiera produttiva.

Al via la raccolta del riso ma il meteo complica tutto

Scattata in Italia la raccolta del riso ma il maltempo condiziona la produzione

Le condizioni climatiche hanno avuto un forte impatto sulle coltivazioni. Le piogge persistenti tra aprile e maggio hanno ritardato la semina, influenzando negativamente il ciclo delle piante e potenzialmente riducendo la produzione. Le varietà di riso come Carnaroli e Arborio, già in calo alla semina, potrebbero subire ulteriori perdite, specialmente dopo le recenti ondate di maltempo che complicano la raccolta.

La produzione di riso in Italia si concentra principalmente nelle regioni settentrionali, con il Pavese e le aree di Vercelli e Novara che rappresentano circa il 90% della produzione nazionale. Nonostante l’Italia sia leader europea con oltre 200 varietà di riso iscritte al registro nazionale, come Carnaroli, Arborio e Vialone Nano, i risicoltori italiani devono fronteggiare la concorrenza sleale delle importazioni estere. Secondo Coldiretti, più di un pacco di riso su quattro venduto in Italia è di origine straniera, proveniente spesso da Paesi che non rispettano gli stessi standard ambientali e sociali dell'Unione Europea. La Cambogia, ad esempio, ha aumentato le sue esportazioni di riso in Italia del 67% nel 2023, mentre l’India le ha quasi raddoppiate.

Nonostante queste sfide, India e Pakistan hanno richiesto il riconoscimento dell'Igp per il riso Basmati, un'ipotesi che Coldiretti e Filiera Italia contrastano fortemente. Temono che ciò possa portare all’esenzione dai dazi per il riso Basmati Igp importato, causando un danno alla risicoltura italiana. L'assenza di reciprocità nei criteri di sostenibilità sociale e ambientale tra l'Italia e questi Paesi rappresenta un altro grave rischio.

Coldiretti invita i consumatori a controllare sempre l’origine del riso sulle etichette, privilegiando il riso coltivato in Italia, per garantire qualità, sostenibilità e sicurezza alimentare. Inoltre, esorta l’Unione Europea a istituire il principio di reciprocità per tutti i prodotti che entrano nel mercato comunitario e a mantenere la clausola di salvaguardia automatica, che attiverebbe dazi quando le importazioni di riso superano una certa soglia. Oggi, il 60% del riso importato in Italia beneficia di agevolazioni tariffarie.

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