A Pasqua è sempre la tradizione a dettare il menu, ma quest'anno ci sarà meno carne di agnello, con consumi in calo del 20% a causa dei prezzi in rialzo e della carenza di prodotto. Colpa della crisi della transumanza, tipica attività delle regioni appenniniche e delle isole, che ha portato al taglio di un quarto delle nascite di agnelli da latte programmati per questo periodo, passando dalle 350mila del periodo pre-Covid alle 250mila odierne.
A Pasqua meno carne di agnello sulle tavole degli italiani
A rivelare ciò Cia-Agricoltori italiani, con dati confermati dalla Borsa Merci telematica, secondo cui i listini all'ingrosso sono in aumento del 15 per la carne di agnello, sostenuti, anche dalla consueta crescita della domanda che si registra nelle settimane che precedono Pasqua. Anche il prodotto estero quest'anno risulta in calo, stimato il 50% del totale, proveniente per lo più da Est Europa, Spagna, Grecia. Molte di queste tipologie straniere sono più a buon mercato, ma di qualità inferiore, perché gli agnelli sono spesso allevati in stalla e svezzati con latte artigianale. A campeggiare invece sulle tavole saranno sempre le colombe acquistate dal 69% degli italiani, che batteranno le uova di cioccolata scelte dal 63%, come segnala un'indagine di Coldiretti/Ixè. E poi torte salate e dolci, con la pastiera napoletana che, secondo Cna Agrioalimentare, diventa un dolce nazionale, facendo da apripista anche al casatiello e al tortano, affiancati dalle pizze al formaggio regionali e dalla ligure torta pasqualina ai carciofi.
È record poi per il consumo di uova di gallina, 6 a testa in questa settimana, per un valore di 130 milioni di euro, secondo Unaitalia, con prezzi all'ingrosso in calo del 25% rispetto allo scorso anno. Quanto alla farina, tra le materie prime utilizzate per la preparazione di piatti e dolci pasquali, si sono registrati cali dell'8%, ma non per il burro in aumento di quasi il 25%. Scenario critico per il cacao con prezzi più che triplicati. Consumi in rialzo anche per il pesce, perchè Quaresima e Pasqua, dopo le festività natalizie e le ferie estive, è il periodo dell'anno di maggiore picco. Fedagripesca-Confcooperative calcola un'impennata del 30%, con punte del 50% nel fine settimana prossimo, con prezzi in linea con lo stesso periodo dello scorso anno. Da segnalare le sogliole in Adriatico a buon mercato. Poche, invece saranno le vongole veraci italiane, tra i piatti gettonati a Pasqua e Pasquetta, soprattutto nei luoghi di mare per colpa ancora una volta del granchio blu. Secondo Fedagripesca 8 su 10 di quelle in commercio saranno di importazione del Pacifico, delle coste di Vietnam, Taiwan e Cina meridionale.
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