C'è un po' di Italia nell'America colpita dalla pandemia. Si tratta dello chef stellato Massimo Bottura che a San Francisco, lontano dai riflettori, ha aperto i battenti del secondo refettorio a insegna Food for Soul. Un progetto solidale avviato nel 2020 in Messico, a Merida, e che punta a dare una risposta all'emergenza alimentare aggravata da lockdown e recessione economica.
Il prossimo Food for Souls è atteso a New York
Il primo passo solidaleUn anno fa, insieme alla moglie
Lara Gilmore,
lo chef Massimo Bottura aveva aperto il primo centro di
accoglienza in Messico e, nonostante i ritardi dovuti alla pandemia, aveva annunciato due nuovi progetti a San Francisco e New York. Due ulteriori refettori che avrebbero implementato una rete globale di otto centri di accoglienza incentrati sui valori del buono e del bello e dedicate alle persone svantaggiate. Gestiti in collaborazioni con
associazioni, chef e aziende del territorio, i Food for Soul puntano su una cucina
antispreco per dare una risposta alle necessità dei meno abbienti.
L'apertura californianaGrazie all'appoggio dell'associazione
Farming Hope, il primo passo di espansione del network americano ha potuto concretizzarsi a
San Francisco. Il refettorio, i cui lavori sono ancora in fase di ultimazione (e hanno richiesto il riadattamento degli spazi dell'ex Cala Restaurant), è già operativo e capace di servire 1.500 pasti gratuiti alla settimana. Numeri che si aggiungono a quelli di Farming Hope che, nel 2020, è riuscita a distribuire circa 50mila pasti calde alle persone in difficoltà. A San Francisco, infatti, un abitante su quattro, nell’ultimo anno, è andato incontro a problemi di insicurezza alimentare. Nella modalità che ha contraddistinto l’azione di tutti i refettori del circuito dall’inizio della pandemia, anche a San Francisco i pasti gratuiti sono garantiti tramite
consegna a domicilio.