Il Tar ha dato ragione alla Regione Sardegna: i tamponi ai passeggeri in ingresso sull'isola si possono fare. Viene così confermata l'operazine di screening avviata l'8 marzo dal governatore Christian Solinas. Motivo? Il diritto alla salute è prevalente rispetto a quello alla privacy.
Per il Tar nessuna violazione dei diritti dei passeggeriInsomma, tampone rapido per chi sbarca in porti e aeroporti dell'isola, così come il tracciamento e il monitoraggio dei passeggeri per verificare che si sottopongano alle prescrizioni adottate dalla Regione sono attività legittime. Viene così respinto il ricorso di due avvocati cagliaritani per conto del Comicost (Comitato per le libertà costituzionali) e 79 cittadini (quasi tutti residenti fuori Regione).
E dopo il parere del Tar arriva la richiesta di estendere i controlli anti-Covid regionali anche nei porti turistici della Sardegna. «Tutti i passeggeri che arrivano con imbarcazioni private devono essere controllati», ha affermato Roberto Li Gioi, consigliere regionale del M5S. A sua firma, una mozione che vorrebbe impegnare il presidente Solinas e la Giunta ad allestire strutture analoghe a quelle già attive nei porti e negli aeroporti pubblici nei moli provati.
«Non possiamo permettere che i tanti porti turistici della Sardegna, da Santa Teresa di Gallura sino a Teulada, restino sguarniti. Il nostro obiettivo è quello di impedire l'ingresso di nuovi casi di positività che possono mettere a rischio la nostra zona bianca, e l'unico modo che abbiamo per farlo è l'attivazione di controlli dalle maglie molto strette», ha sottolineato Li Gioi. Circa 50 le strutture interessate.
© Riproduzione riservata STAMPA