L’Organizzazione mondiale della sanità scaccia con una discreta sicurezza l’ipotesi secondo la quale il coronavirus che ha scatenato la pandemia derivi da un errore di laboratorio. Dall’ultima rilevazione effettuata a Wuhan il Covid sarebbe di origine animale.
Il condizionale è ancora d’obbligo perché non ci sono ancora risposte definitive alle domande che da più di un anno dividono il mondo: come, quando e da dove è partito il Sars-CoV-2 che ha scatenato la pandemia di Covid-19? «Non abbiamo scoperto qualcosa che abbia drammaticamente cambiato la storia. Non sappiamo quale ruolo abbia avuto il mercato di Wuhan. Però abbiamo aggiunto nuovi dettagli importanti per la nostra comprensione», ha detto Peter Ben Embarek, capo della squadra di esperti dell’Oms arrivata a Wuhan il 14 gennaio, tenuta in quarantena sanitaria per due settimane e poi accompagnata dalle autorità cinesi nelle due settimane successive in un paio di ospedali, nel museo che celebra la vittoria cinese sul coronavirus, nel mercato Huanan del pesce e degli animali esotici dove furono identificati nel dicembre del 2019 i primi contagi, nell’Istituto di virologia dove si svolgevano anche studi sui pipistrelli, gli animali sospettati di essere stati la prima fonte del coronavirus.
Quattro le ipotesi avanzate dal dottor Embarek sull’inizio del contagio sulle quali si è concentrata l’indagine: 1) trasmissione diretta del coronavirus da una specie animale all’uomo; 2) salto attraverso una specie intermedia; 3) diffusione attraverso la catena alimentare; 4) errore di laboratorio. Gli esperti dell’Oms si sentono di escludere che il Sars-CoV-2 sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan e non credono che sia il caso di continuare a cercare in quella direzione. Le prime tre ipotesi meritano di essere ancora indagate. Per quanto riguarda l’animale dietro la pandemia i pipistrelli restano i maggiori indiziati, ma ammesso e non ancora concesso che il «colpevole» sia stato il pipistrello, bisogna continuare a studiare per identificare la specie intermedia che ha permesso al coronavirus di entrare in contatto con il genere umano.
E gli esperti dell’Oms non si sbilanciano nemmeno sulla “nazionalità” dei pipistrelli. Si è molto parlato in questi mesi di paura e incertezze delle grotte dello Yunnan, lontane duemila chilometri da Wuhan, dove aveva fatto molte ricerche la professoressa Shi Zhengli dell’Istituto di Wuhan, soprannominata Bat Woman. Il dottor Embarek e i suoi colleghi dicono che i pipistrelli portatori del coronavirus potrebbero essere annidati in altri Paesi fuori dalla Cina e «il percorso potrebbe essere stato molto complesso». «Il lavoro in Cina è terminato, ora bisogna cercare risposte in altri Paesi, il mercato di Wuhan non è il luogo dove è stato individuato il primo caso di infezione», ha detto Liang Wannian, capo del team cinese che ha affiancato passo dopo passo gli esperti internazionali e si è preso una buona mezz’ora della conferenza stampa per caldeggiare la teoria cinese che bisogna investigare nella catena alimentare dei prodotti surgelati di importazione. Secondo Liang, i medici di Wuhan individuarono il primo caso di infezione l’8 dicembre, ma non collegato al mercato.
Il primo malato passato per il mercato sarebbe stato scoperto il 12 dicembre.
Perché allora la prima esplosione dell’epidemia ha investito Wuhan? Bisognerà studiare ancora, per capire e prevenire nuove pandemie, dicono gli investigatori dell’Organizzazione mondiale della sanità. Dopo 13 mesi, 107 milioni di malati e 2,3 milioni di morti, il mondo aspetta ancora una risposta.
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