Pizzerie, 12 supermercati a marchio GM (Grande Mangiare) distribuiti in vari paesi della provincia e a Catania, immobili, un distributore di carburanti, terreni, automobili, conti correnti e rapporti finanziari intestati a familiari per un totale di 31 milioni di euro. Questo, come riporta il Sole 24 Ore, è il patrimonio dell’imprenditore Michele Guglielmino, detto “Michele da Gesa”, 51 anni, plupregiudicato confiscato dalla polizia.
Secondo gli inquirenti, Guglielmino farebbe parte del giro del clan Cappello di Catania. Una vicinanza desunta dal contesto familiare ma anche dai racconti dei collaboratori di giustizia: per gli inquirenti «si è distinto nella capacità di inserirsi nel mercato della grande distribuzione di generi alimentari, reimpiegando il denaro, provento delle attività illecite, nell’acquisto di beni e nella costituzione di numerosi supermercati».
Gli uomini della divisione anticrimine e della squadra mobile di Catania hanno eseguito il provvedimento disposto dall’Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Catania che ha disposto anche per Guglielmino l’applicazione della sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel paese di residenza per tre anni. «Un provvedimento - dice Giuseppe Linares, a capo della Servizio centrale anticrimine del ministero dell’Interno - che rappresenta il coronamento di una brillante attività investigativa condotta da un gruppo integrato di lavoro della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile di Catania. I numerosi elementi raccolti hanno consentito al questore di delineare nella sua proposta di sequestro la figura di un soggetto abitualmente dedito a traffici illeciti, che hanno dato origine a provviste impiegate per incrementare notevolmente il patrimonio personale in modo del tutto ingiustificabile».
Con la misura di confisca arriva al traguardo un procedimento avviato a gennaio del 2018 quando è stato eseguito il provvedimento di sequestro disposto dal tribunale etneo in accoglimento della proposta avanzata dal questore di Catania nel settembre del 2017. Molto vicino a Angelo Cacisi, ritenuto elemento di vertice del clan Cappello, di cui ha anche favorito la latitanza, Guglielmino è stato arrestato più volte: coinvolto nelle note operazioni di polizia denominate Ramazza (2004, Squadra Mobile di Catania, per associazione mafiosa, sebbene poi assolto), Clapton (2006, Squadra Mobile di Enna, per stupefacenti) e Night life (2007, Squadra Mobile di Catania, per stupefacenti), ed era stato già sottoposto sia alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel 2008, sia alla misura di sicurezza personale della libertà vigilata nel 2013.
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