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I commenti diffamatori sul web Una piaga da combattere. Il caso Ar.Pe.Pe

 
14 febbraio 2019 | 15:16

I commenti diffamatori sul web Una piaga da combattere. Il caso Ar.Pe.Pe

14 febbraio 2019 | 15:16
 

Commenti diffamatori che continuano a fioccare nel mondo del web, creati ad arte da profili falsi per cercare di screditare persone o aziende (vere) che lavorano onestamente per dare da mangiare a famiglie intere.

Il ritornello è noto, perseguito, condannato, ma ancora ingestibile per la vastità dei canali web, per la difficoltà di risalire agli autori di certi commenti diffamatori e per alcune falle nel sistema.

(I commenti diffamatori sul webUna piaga da combattere. Il caso Ar.Pe.Pe)

Un caso simile è capitato anche sul nostro sito. In riferimento all’articolo pubblicato il 16 ottobre 2017 dal titolo “Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso, 436 Tre Bicchieri, Piemonte in testa”, nel quale si rendeva conto delle scelte del Gambero per la propria guida vini, appariva nella sezione “commenti” l’intervento di tale Manuel Lo Iacono. Questi sosteneva che “Gli ArPePe sono sì bravi ma più che altro a raccontare balle e prendere in giro la gente. Complimenti anche ai fenomeni del Gambero Rosso che vanno a premiare un vino in commercio da 2 anni e che quindi presumibilmente non c’è più. Cosa diranno quelli che compreranno la guida e si accorgeranno di questo? Bella figura!”.

Ar.Pe.Pe Srl, realtà di Sondrio, era ai tempi una delle aziende premiate dal Gambero Rosso con i Tre Bicchieri. Ma, c’è un “ma”, perché è emerso in seguito ad un’indagine che il profilo di Manuel Lo Iacono era falso.

"La Società Agricola Ar.Pe.Pe. S.r.l. - si legge in una nota ufficiale - informa che il profilo “Manuel Lo Iacono” è falso e che Manuel Lo Iacono è persona inesistente. La circostanza è stata accertata dalla Polizia Postale di Sondrio e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, nell’ambito di indagini penali che hanno portato alla individuazione dell´autore materiale dei commenti diffamatori nei confronti di Ar.Pe.Pe., effettuati attraverso il suddetto falso profilo Facebook e, comunque, attraverso internet, celandosi dietro la menzionata falsa identità. Il procedimento penale sì è concluso con l´ammissione delle responsabilità da parte dell´autore della diffamazione, che ha risarcito la società agricola Ar.Pe.Pe. per i danni ad essa procurati”.

La vicenda dunque si è conclusa tutto sommato bene, resta però il problema. Non tutti decidono di denunciare e anche laddove si decidono a farlo, le indagini non sempre riescono a risalire ai colpevoli. E, in più, c’è il problema della cancellazione dei commenti disseminati sul web. Chi li cancella? Come fanno a scomparire da ogni motore di ricerca?

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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