Mentre proseguono i lavori della task force governativa sulla riapertura, i ristoratori aspettano, cercano e provano soluzioni alternative di lavoro in questa fase di lockdown, pensano a come sarà la ripartenza... basta che una ripartenza ci sia, e al più presto. La Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi ha quantificato settimane fa una perdita del settore in fase di chiusura di circa 8 miliardi: più passa il tempo, più i potenziali guadagni (proiettati fino alla fine dell'anno) scendono rispetto alla media degli anni precedenti. Secondo Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi Fipe, si parla di «almeno 28-29 miliardi di euro perduti entro fine anno se si riapre, come previsto, per la fine di maggio» e, secondo Lino Stoppani, presidente Fipe, di almeno 50mila attività che potrebbero non riaprire.
Una proposta per aiutare bar e ristoranti lombardi in fase di ripartenza
Si pensa a delle soluzioni, in tutto il Paese: Governo, regioni, associazioni pensano a come aiutare un settore che tra ristorazione, ospitalità e turismo partecipa al Pil italiano con un non indifferente 13%. Tra queste soluzioni,
con lo scopo di tamponare le difficoltà, è stata depositata ieri e verrà discussa dal consiglio regionale lombardo oggi una mozione urgente che permetterebbe l'ampliamento gratuito (o a prezzo simbolico) delle superfici concesse come suolo pubblico a bar e ristoranti.
Quest'idea viene da Forza Italia. L'ha spiegata il consigliere regionale di partito e firma della mozione
Gabriele Barucco: un'iniziativa «per permettere a queste attività di aumentare il numero di posti a disposizione rispettando le distanze di sicurezza, creando condizioni tali da non penalizzare né i Comuni né gli imprenditori».
Gabriele Barucco
Gli spazi aperti giocheranno infatti un ruolo fondamentale per questi esercizi in fase di ripresa. Abbiamo già visto come, ad esempio, anche
gli alberghi del litorale toscano stiano già ragionando su potenziare il servizio ristorazione in terrazze e verande piuttosto che nelle sale interne chiuse, dove il virus - comunque non scomparso - avrebbe vita più facile. «Tenendo conto del fatto che la stagione turistica è alle porte - prosegue Barucco - questi esercizi dovranno sottostare alle restrizioni che verranno imposte, come gli ingressi contingentati, per garantire la sicurezza dei clienti; a questo proposito dovrebbero quindi ridurre il numero dei tavoli». Un pensiero questo, che ha già attraversato la mente di tanti imprenditori della ristorazione: penso a Franco Pepe e all'idea di spalmare la clientela su più turni, così da garantire un alto numero di coperti, ma in fasce orarie meglio disposte e sicure di un concreto distanziamento.
Forte del supporto di Anci - Associazione nazionale Comuni italiani e dell'assessorato regionale allo Sviluppo economico, la proposta di Barucco «non penalizzerà i Comuni, già in gravi difficoltà, per questo mi aspetto che aderiranno in molti; d'altronde non mettiamo le mani in tasca a nessuno, la mozione è per una deroga a una norma finanziaria comunale». Concorda anche il sindaco di Milano
Giuseppe Sala, che in un video messaggio su Facebook ha dichiarato: «Se in estate bar e ristoranti possono riaprire e hanno la possibilità di mettere dei tavoli all'esterno, non gli faremo pagare la tassa d'occupazione del suolo pubblico». Ha rilanciato e lodato la presa di posizione di Sala anche il presidente di Confcommercio
Carlo Sangalli: «Sono importanti le aperture del Sindaco sulla sospensione di alcuni tributi locali e sulla disponibilità di valutare altre agevolazioni che riguardano imprese e cittadini».