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La delivery piace a 8 veneti su 10 I ristoranti devono confermarla

Un'indagine dell'azienda di distribuzione Ferro ha interrogato 1.400 veneti sulla ristorazione durante e post lockdown. Emerge il servizio a domicilio: per il 35,5% verrà potenziato, mentre per il 52,4% rimarrà comunque invariato rispetto al periodo del lockdown, quando è stato strumento fondamentale per le attività ristorative.

 
05 giugno 2020 | 15:07

La delivery piace a 8 veneti su 10 I ristoranti devono confermarla

Un'indagine dell'azienda di distribuzione Ferro ha interrogato 1.400 veneti sulla ristorazione durante e post lockdown. Emerge il servizio a domicilio: per il 35,5% verrà potenziato, mentre per il 52,4% rimarrà comunque invariato rispetto al periodo del lockdown, quando è stato strumento fondamentale per le attività ristorative.

05 giugno 2020 | 15:07
 

Un sondaggio, una survey per comprendere le aspettative dei consumatori finali e il loro desiderio di tornare a interagire con tutto il mondo della ristorazione. Quali misure sanitarie sono ritenute più importanti? Cosa si richiede al ristoratore? Con che frequenza si tornerà a frequentare i locali? Ma soprattutto... Il servizio delivery? Che prospettive avrà? Sono 14 quesiti quelli posti da Ferro Beverage, azienda di Castelfranco Veneto (distribuzione di bevande per il settore Horeca) a 1.400 persone nel Veneto. Interessanti le risposte, soprattutto quelle per il servizio di consegna a domicilio: l'attesa della maggior parte dei consumatori è che questo verrà mantenuto, potenziato. Una buonissima occasione di crescere per innovazione nel settore della ristorazione. Vediamo, più nel dettaglio...

Delivery, per 8 su 10 sarà centralenella ristorazione post-coronavirus

Il futuro della ristorazione passa (anche) per la consegna a domicilio

La consegna a domicilio
Interessanti i dati presi dalle domande riguardo il servizio delivery sia durante che post lockdown. Durante il lockdown la metà ha usufruito del servizio 1-2 volte al mese; il 31,4% 1-2 volte alla settimana, mentre il 18,5% mai. Dopo il lockdown, nonostante la possibilità di tornare a frequentare abitualmente i locali, la metà ancora degli intervistati conferma che continuerà a usufruire del servizio almeno 1-2 volte al mese (il 16,2% 1-2 volte a settimana, il 33% circa mai). Questo dimostra come un servizio che in Italia prima della crisi veniva a malapena concepito stia pian piano entrando nelle abitudini del consumatore.

A dimostrazione di questa tendenza, ci sono le risposte alla domanda Con la riapertura dei locali ti aspetti che il servizio delivery...
  • Rimanga invariato (52,4%)
  • Venga potenziato (35,5%)
  • Venga eliminato (12,1%)

Le abitudini di consumo
Alla domanda Prima dell'emergenza sanitaria e del lockdown, quanto spesso uscivi a cena? più della metà (il 56,3%) ha risposto 1-2 volte a settimana, il 38,3% 1-2 volte al mese. Minori le percentuali di chi ha risposto mai o tutti i giorni. Le cose sono cambiate con il post-lockdown: l'intenzione di tornare ad uscire a cena c'è, ma per il 52,4% meno di prima, per il 43,2% come prima. Mai e più di prima sono risposte scelte da un basso numero di intervistati.

La stessa questione è stata posta anche per l'aperitivo. Prima del lockdown il 63,8% lo faceva 1-2 volte a settimana. Cresce anche il numero degli intervistati che risponde tutti i giorni (diversamente dalla cena): ben il 9%. Dopo il lockdown sull'aperitivo si è dimostrato più ottimismo, più voglia di riprendere in mano le proprie abitudini: il 55,5% infatti ha confermato che continuerà come prima a fare l'aperitivo, solo il 37% ha dichiarato di farlo meno di prima.

Affrontati aperitivo e cena, tocca al drink dopo cena. Prima dell'emergenza sanitaria il 40,1% usciva per un drink 1-2 volte al mese, il 29,3% 1-2 volte a settimana, il 27,2% mai. La tendenza è più o meno simile a quella per cena e aperitivo: più della metà (il 53,2%) mantiene le stesse abitudini, il 25,7% invece sceglie "meno di prima".

Con una crisi non solo sanitaria ma anche economica, i soldi destinati al divertimento per le persone sono cambiati. Parla di cambiamento il 62% degli intervistati. Solo una piccola percentuale parla di aumento, per la stragrande maggioranza di questo 62% il budget è diminuito.

L'offerta dei locali
Abbiamo già visto situazioni di rincari nei locali. A dimostrarlo sono, ad esempio, le segnalazioni del Codacons (in un botta e risposta con le associazioni di categoria che ricordando quando difficile sia riprendersi da questo periodo di crisi). Le attese delle persone invece? Alla domanda Con la riapertura, ti aspetti che il rapporto qualità/prezzo dell'offerta dei locali migliori o peggiori? più della metà (il 56%) rimane convinto il rapporto rimanga invariato, solo il 15% circa pensa diminuisca, mentre quasi il 30% teme aumenti.

Dispositivi di protezione individuale
Alla domanda "Quale tipo di Dpi ti aspetti di trovare nei locali pubblici al momento della riapertura?" il 35,6% ha risposto gel disinfettante all'ingresso e sui tavoli, il 36,1% ha risposto distanziamento dei tavoli, mentre il 12,1% ha parlato di mascherine. Misure meno "attese" la misurazione della temperatura all'ingresso, i guanti, le posate e i piatti monouso.

Conclusione
L'obiettivo di questo lavoro, svolto dalla famiglia Ferro, è riconducibile alla volontà di porre chiarezza e offrire ai propri clienti informazioni e dati utili per aumentare la consapevolezza delle aspettative del pubblico. I dati ricavati dal survey permettono alle realtà coinvolte di organizzarsi per soddisfare la clientela.

Dal sondaggio si deduce che il pubblico si aspetta di trovare maggiormente all'interno del locale gel disinfettante e un corretto distanziamento dei tavoli, ritenendo al contempo un'abitudine necessaria l'utilizzo delle mascherine. Meno rilevante (nella percezione del cliente) è la presenza di misuratori di temperatura e menu monouso. Dati importanti si possono ricavare anche sulla percentuale di frequenza con la quale i clienti abituali si presenteranno al locale, il budget che spenderanno, l'aspettativa sul rapporto qualità prezzo dell'offerta, l'utilità di un servizio delivery e indicazioni su come comunicare le novità introdotte dal locale stesso.

Ferro Beverage
Sono trascorsi 100 lunghi anni. Sono questi che dividono quella che è nata come un'attività legata ad un'osteria con bottega e cantina dalla realtà attuale di Ferro Beverage. Dalla piccola attività che riforniva famiglie e clienti grazie ad un carretto trainato da un cavallo nel 1920 si è passati ad una vera e propria biblioteca del vino con due negozi all’attivo, a Castelfranco Veneto e a Jesolo Lido, quest’ultimo inaugurato di recente.

Ricerca e selezione, dal 1920 ad oggi, sono le prerogative principali per garantire ai clienti delle vere e proprie specialità. Le attività di consulenza sono utili a suggerire le scelte strategiche e le tendenze di mercato interpretando evoluzioni e cambiamenti.

In cento anni Ferro è sinonimo di servizio puntuale e di competenza grazie al lavoro di esperti e professionisti del settore. Oggi Ferro Beverage, leader nella distribuzione di bevande per il settore Horeca (hotel, ristoranti, caffè, bar, ristoranti, pub, wine bar e pizzerie), consegna direttamente con i propri mezzi in tutto il Veneto e nelle principali città italiane tra cui Milano e Roma.

Importante focalizzarsi sul progetto Ferrowine: è nato una decina di anni fa ed è stato in grado di segnare un nuovo inizio per l’azienda, con un approccio innovativo alla cultura del food & beverage per l’intera zona: da qui la creazione di due punti vendita, a Castelfranco Veneto e a Jesolo Lido che da subito si sono rivelati luoghi di riferimento non solo per la commercializzazione di vino e bevande ma per una corretta diffusione della cultura del bere.

Gli store sono luoghi in cui è possibile vivere un’esperienza sensoriale, seguiti e consigliati da personale esperto, con un calendario di incontri, di degustazioni di vino, birra e spirits, spazi dedicati all’arte ed iniziative che condividono i valori di eccellenza, passione e attenzione ai particolari che contraddistinguono da cento anni la famiglia Ferro.

I numeri dell'azienda
  • 8mila referenze
  • 2 punti vendita
  • 6 provincie servite
  • 5mila mq di magazzino
  • 1920 anno di fondazione
  • 15 professionisti della vendita
  • 3 category specialist
  • 1200 clienti attivi Horeca
  • 420 birre
  • 2800 spirit
  • 2500 vini
  • 320 specialità alimentari

Per informazioni: www.ferrodistribuzione.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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