“Fornire liquidità al settore attraverso una soluzione ad hoc per gli italiani in vacanza e promuovere le nostre destinazioni al mercato interno è utile ma certamente non indispensabile per un segmento che ricordiamo pesa il 13% del Pil nazionale. Nessuna misura da sola può bastare a risollevare le sorti di un sistema economico, ma certamente fornire specifici incentivi agli alberghi può aiutare il settore anche e soprattutto a sostenere tutti i lavoratori e le tante famiglie che vivono di turismo”.
L’Associazione Italiana Confindustria Alberghi chiede al Governo un cambio di passo
In questa nota l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi analizza la considerazione riportata il 5 maggio dal Ministro Franceschini nel corso dell’audizione alla 10° Commissione Industria, commercio e turismo del Senato che sembra escludere categoricamente l'ipotesi di un piano di supporto agli investimenti per riqualificare le strutture ricettive italiane.
Un ulteriore motivo di preoccupazione per il settore e per le altre filiere coinvolte.
«Il cosiddetto "bonus vacanze" – ha dichiarato Franceschini - è in realtà è un tax credit rivolto a tutte le famiglie sotto una soglia di reddito medio basso, in base all'Isee, che varierà in base alla composizione del nucleo familiare. La somma andrà spesa entro il 2020 in tutte le strutture ricettive. Abbiamo scelto le strutture ricettive perché devono comunicare entro 24 ore i dati anagrafici dell'ospitato alla questura e pagano la tassa di soggiorno. Questo assicura l'assoluta trasparenza».
“I mesi di lockdown hanno pesato come macigni sull’intero comparto e riconoscere una misura che favorisca un’offerta di qualità per il prossimo futuro ci sembra doveroso – si sottolinea da Confindustria Alberghi - Per questo ci auguriamo che la scelta del ministro venga rivista e corretta prima del tanto atteso decreto di aprile, ormai maggio”.
Il cambio di passo che chiede a gran voce l’Associazione di Confindustria non lascia dubbi di interpretazione ed è evidente quanto lo stato in cui versano le aziende e la mole di investimenti che verranno richiesti rappresentino il motivo più urgente del piano stesso posto al vaglio del Governo in queste ore.
La voglia di ripartire è tanta e le imprese, con difficoltà, oggi hanno la possibilità di intervenire per ristrutturare è riqualificare esterni e interni dell’edificio senza produrre perdite vista la diminuzione o la quasi totale assenza di clientela all’interno dell’albergo.
Per informazioni:
www.alberghiconfindustria.it