Vacanze… all’Alcatraz italiana. L’isola di Santo Stefano, nel Lazio, sulla costa che separa Napoli da Roma, un tempo un carcere, sta per trasformarsi in un'attrazione turistica. Oggi, infatti, Santo Stefano, è un isolotto in cui pochi riescono ad arrivare (solo sub avventurosi, pescatori e nuotatori provetti), ma prima del 1965, anno in cui l'isola fu trasformata in parte del parco naturale, era tristemente nota e “frequentata” da nemici, dissidenti, persone sgradite al potere e criminali. Durante il fascismo, ad esempio, qui finirono centinaia di comunisti, anarchici e ancora studenti, lavoratori e dissidenti politici. Morirono a migliaia in condizioni inumane. Su un lato dell'isola c'è "la vasca", una specie di jacuzzi naturale in cui le guardie romane portavano i prigionieri, magari poco prima che venissero lasciati morire di fame o uccisi.
L’Alcatraz italiana sta per aprire ai turisti. Fonte: Facebook Associazione Santo Stefano in Ventotene
La struttura ancora presente
Il carcere su Santo Stefano c'è ancora, è un edificio enorme e ha la forma di un grande anfiteatro: ogni cella si affaccia soltanto con una minuscola finestra che dà sul cortile esterno, dove stazionavano le guardie carcerarie. Da questo cortile interno ogni cella è visibile direttamente, proprio come dal palco, a teatro, si vede ogni balconata occupata dagli spettatori.
Visite, soggiorni e seminari per non dimenticare
Le torture, fino all'epoca fascista, prevedevano di lasciare i detenuti al sole senz'acqua né cibo, ma anche violenze fisiche e psicologiche. Per ricordare tutto ciò e voltare pagina, oggi,
lo stato ha investito 70 milioni di euro in modo che su Santo Stefano possa finalmente tornare la società civile: ci saranno visite turistiche, lezioni e seminari universitari, ma anche la possibilità di dormire sull'isola (le strutture sono in fase di ristrutturazione) e addirittura degli incontri su temi come ambiente, diritti umani e Unione Europea.
Obiettivo riportare in vita l’isola e non dimenticarne il passato
L’obiettino, non facile ma fattibile, è riportare in vita, con una storia diversa ricordando il passato,
un'isola incontaminata e parte di un grande parco naturale, con la possibilità di un piccolo porticciolo per l'attracco delle barche coi turisti, bar e
piccoli ristoranti, alberghi.
I lavori vanno avanti da mesi ma il progetto organico verrà presentato dalle istituzioni proprio entro la fine del mese di giugno.
Occasione di rilancio per tutto il territorio
Un progetto importante su cui tutti hanno gli occhi puntati anche perché potrebbe rivelarsi come una grande occasione per il
rilancio economico delle attività della zona. Se il progetto di riconversione avrà successo, infatti, a guadagnarci saranno i pescatori, che magari riforniranno i ristoranti sull'isola, ma anche i lavoratori stagionali, le imprese edili che si occuperanno delle ristrutturazioni e così via.