Come dice un detto popolare: la mamma è sempre la mamma. Soprattutto, per noi italiani dal palato fino, in cucina. Quante volte, per esempio, all'estero, in un ristorante, abbiamo detto "questo piatto lo avrebbe preparato meglio mia madre"? Tantissime. E per garantire qualità ai cittadini del Bel Paese in nazioni straniere, qualche anno fa è arrivata un'idea rivoluzionaria da parte di Peppe Corsaro, imprenditore, che a Londra ha aperto il ristorante "La mia mamma", dove ogni tre mesi si alternano mamme provenienti da una Regione diversa, cui Corsaro offre alloggio e stipendio.
Due mamme-chef di "La mia mamma"
Una genialata che gli ha permesso, nel corso degli anni, di aprire ben quattro locali nella capitale inglese, che ogni giorno attirano una quantità enorme di clienti da tutto il mondo.
"La mia mamma", Corsaro: «Mi hanno contattato mamme da ogni angolo d'Italia»
«Mia madre era entusiasta della mia proposta. Così, sui social, ne ho cercate altre disposte ad andare a cucinare nella città che ha accolto i figli per motivi di studio. Mi hanno contattato mamme da ogni angolo d'Italia», ha raccontato Corsaro a La Verità. «Ho cercato di individuare i loro bisogni, il tempo di permanenza più adeguato e, soprattutto, il loro piatto forte. Così, ora, possiamo offrire pietanze italiane genuine con una brigata di sole mamme ai fornelli».
Dunque, ogni trimestre si cambia menu e carta dei vini. Porchetta, abbacchio e suppli quando a comandare in cucina ci sono mamme laziali, e cosi via negli altri ristoranti a seconda della provenienza delle mamme-chef. Che, come valore aggiunto, portano anche il dono dell'accoglienza, mai formale, e una solarità tutta italiana. I clienti si divertono molto a sentirle. cantare, mentre cucinano; ma, qualche volta, a fine serata, si divertono anche a ballare qualche danza tipica della loro terra. E alcune decidono di non tornare più in Italia.