A ottobre del 2021 ne avevamo dato l’annuncio, astenendoci da ogni commento per rispetto di un progetto imprenditoriale, anche se basato sull’effimera notorietà di un personaggio bizzarro quanto esibizionista… Ora, a distanza di neanche due anni registriamo la sostanziale crisi di crescita della catena di kebab e hamburger di Gianluca Vacchi. I ristoranti dell’idolo dei tamarri, di cui è uno degli influencer più seguiti, ha infatti conseguito finora perdite per 1,9 milioni di euro, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza della catena Kebhouze che occupa 112 persone.
Gianluca Vacchi e il Kebhouze (kebab e hamburger)
Vacchi ripiana un debito di 1,9 milioni di euro per i kebab
Ma vediamo qual’è la situazione. Vacchi controllava al 92% la Cofiva Holding, a cui fa capo Kebhouze, che ha accumulato a oggi perdite a 1,9 milioni di euro (1,3 milioni la perdita del 2022, 387mila euro le perdite portate a nuovo e 264mila euro di passivo accumulati nei primi due mesi di quest’anno), riducendo il capitale (di un milione di euro) di oltre un terzo. Per legge. per ripianare il passivo, l’assemblea dei soci ha dovuto azzerare le riserve, ridurre il capitale da un milione a 264mila euro e poi ricostituirlo sempre a un milione. Kebhouze, approfittando della legge, ha sospeso poi ammortamenti per 724mila euro, impedendo nuovi colpi sul patrimonio netto rimasto positivo a 464mila euro
Non si sa cosa sia andato storto (i comunicati aziendali finora parlavano costantemente di nuove aperture), ma forse si può azzardare che di kebab è piena l’Italia e il pubblico preferisce magari quelli più autentici e se ne frega del marchio “Vacchi”.
La promozione di Kebhouze con Gianluca Vacchi
Gianluca Vacchi ha perso i soci per i kebab ma aprirà a Londra
Gianluca Vacchi ha così dovuto mettere mano al portafoglio e i due soci di minoranza (la Zon Hub di Oliviero Zonfrillo, che risulta proprietario con Vacchi del marchio “Kebhouze” e Roberto Sticchi) sono usciti dal capitale della Kebhouze di cui oggi Cofiva Holding ha quindi il 100%. Se il bilancio 2021 era poco significativo perché rispecchiava solo pochi mesi di attività tanto che i ricavi erano stati di soli 80mila euro, lo scorso anno le vendite sono andate decisamente meglio ed erano sono salite a 4,6 milioni ma anche i costi sono schizzati da 100mila euro a quasi 2,3 milioni. La società sta comunque per aprire per aprire uno store anche a Londra, in Oxford Street.