In questo Natale diverso e segnato dalla profonda incertezza su cosa si potrà fare e cosa no, una certezza c’è, soprattutto per i milanesi: Peck.
Le cucine della più celebre gastronomia di Milano sono, infatti, al lavoro per preparare i menu delle feste che incide per il 30% sul fatturato dell'anno e che dovrebbe attestarsi sui 13 milioni di euro.
120 persone sono all’opera per produrre il menu delle feste
Al lavoro 120 persone per i menu del NataleDal quartier generale in Via Spadari, dove 120 persone sono all’opera per produrre il menu delle feste, si dicono
ottimisti, nonostante questo anno difficile che si chiuderà con un solo -30% di fatturato, grazie, appunto, agli
acquisti di Natale, e in cui, comunque tutti i
punti vendita (oltre a quello di via Spadari, c’è il negozio in Porta Venezia e l'ultimo in
City Life) non si sono mai fermati. Senza dimenticare l'
e-
commerce, da poco inaugurato.
D'altronde il marchio, fondato nel 1883 da
Francesco Peck, un salumaio originario di Praga, ha resistito a guerre e rivoluzioni, diventando a tutti gli effetti un
indirizzo cult per i buongustai di tutto il mondo.
A Natale produzione in gradi numeriMa cosa bolle nelle cucine di Peck per questo Natale? Anche i
numeri, come la sua storia sono da
capogiro: oltre 3mila mattonelle di paté di fegato d'oca, 10mila panettoni, 350 kg di mascarpone, mille aragostelle in gelatina, 300 kg di cioccolato, mille kg di insalata russa, mille cotechini, 100 capponi, 200 faraone...
Un vero e proprio tempio del gusto di oltre 4500 mq su tre piani suddivisi tra
ristorazione,
vendita - 150 metri lineari di banconi refrigerati, oltre 3mila articoli e 3mila etichette di vini - e
produzione.
Tutto è prodotto artigianalmenteQuasi più una fabbrica dove però ogni
ricetta è
prodotta artigianalmente a partire dalle
materie prime, senza uso di semilavorati.
E il tutto è gestito mirabilmente per fare in modo per produrre in giornata ed evitare sprechi: «La gestione degli ordini ai fornitori è molto ben programmata – ha spiegato al
Sole 24 Ore Leone Marzotto, alla guida dell'azienda di proprietà della famiglia dal 2013 - Aabbiamo un controllo di
gestione scrupoloso che a partire dagli
ordini programmati ci permette di estrapolare in tempo reale le quantità esatte di
materie prime da ordinare. Non abbiamo
magazzino, fatte salve le celle di stagionatura di salumi e formaggi, e tutti i nostri prodotti vengono lavorati e venduti in giornata. Tutto il processo è tracciato con codice a barre. I fornitori, circa 250, sono storici e collaborano in alcuni casi da oltre 50 anni».
Accanto al
food c'è anche la parte di
cantina, con etichette che vanno dai 12 ai 25mila euro a bottiglia, e dove lavorano quattro
sommelier.
Boom di ordini e cesti di NataleIl tutto per gestire circa 100
ordini al giorno, ma quest'anno prevedono di quadruplicare. A questo si aggiunge il
business delle
confezioni regalo che arrivano in tutta Europa e che portano circa 800mila euro al fatturato.