La storica insegna Da Mimmo che da oltre 50 anni rappresenta un caposaldo della cucina a Bergamo, in Città Alta ha scelto di aprire un nuovo locale sfidando il periodo di instabilità e crisi generato dal covid. Si chiama Medì - La via del mare e si ispira ai bacari veneziani richiamando così lo storico legame tra la Serenissima e Bergamo. Non un sushi dunque, ma un’osteria di pesce in pieno stile italiano che non intacca dunque lo stile e la quiete di un centro storico.
L'interno di Medi
La proposta è la più classica che si trova nelle calli della Laguna: vini in calice, piatti e “cicchetti” di pesce. Quanto alla disposizione del locale, il minimo indispensabile per rendere Medì un posto “alla buona”, ma raffinato: pochi posti a sedere, un bancone per la mescita e un piccolo dehors. Arredo minimal ma senza dimenticare di far sentire il cliente a casa, stampe e specchi alle pareti tinteggiate di azzurro, tavolini in legno, pavimenti in graniglia. Nel menu non possono mancare le sarde in saor, il baccalà e moscardini, polenta bianca e zuppa di pesce, alici ma anche qualche proposta più modernista come i “poke bowl” e “roll” rivisitati per accontentare tutti i palati.
Una delle proposte del menu
Anche i prezzi si attengono ai bacari: aperitivi, pranzi e cene vanno dai 7 euro per un calice di bianco e bruschette ai 15-20 euro per il pranzo. E per mantenere viva la celebre “Corsarola” (la via centrale che percorre il cuore del centro storico) la cucina aperta sino alle 22.30.
«La nostra volontà - ha spiegato
Roberto Amaddeo, erede del fondatore di Mimmo - è quella di proporre pesce, pesce povero da proporre a pranzo e cena con prezzi accessibili. Tutto è improntato su Venezia, dal menu all’arredo puntando sul concetto di mare. Venezia è crocevia di culture ed è per questo che abbiamo inserito qualche proposta di stampo più orientale. Per noi è una sfida come era stata la sfida quella di mio padre quando aprì il suo ristorante in Città Alta che negli anni ’60 non era quella di oggi».
I cicchetti
Il nuovo locale dispone anche del servizio di
asporto e consegna a domicilio così come Da Mimmo e Mimì-La casa dei Sapori che è l’altro locale della famiglia aperto di fronte a quello “storico”. «Il fatto di aprire un nuovo ristorante in un momento come questo che ha ferito profondamente Bergamo è un motivo per dare speranza e per essere vicini alla nostra gente. Per la ristorazione non è semplice, basti pensare che quest’estate abbiamo visto ridursi gli affari del 35%, ma i clienti non sono mancati. In luglio sono arrivati da noi tanti bergamaschi, ad agosto invece è toccato agli stranieri che sono tornati in città e nel nostro locale. Dal punto di vista delle presenze siamo tornati al periodo che precedeva il boom dell'aeroporto. Una situazione con la quale dovremo fare i conti ancora per un po’».