A giugno La Rocca aprirà le porte al pubblico, dopo un restauro durato 6 anni. Al suo interno un ristorante guidato dall’executive chef Fabio Sgrò, con la consulenza dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati, una Scuola di cucina, uno spazio eventi, sei intime camere, con un’area benessere dedicata, un percorso sensoriale e un’opera d’arte dell’illustre scultore Arnaldo Pomodoro.
La Rocca di Arignano«Vogliamo che la Rocca torni a splendere, che diventi una
destinazione e che si riappropri di quella vita che le è stata rubata secoli fa». Esordiscono così
Luca Veronelli ed
Elsa Panini, i proprietari della Rocca di Arignano – lui erede di una famiglia imprenditoriale e consulente aziendale, lei biologa con la passione per la cucina - che da
giugno riaprirà le porte, a 20 km da
Torino, dopo un importante lavoro di restauro.
All’interno vi saranno uno spazio ristorativo,
La Locanda della Rocca, con la consulenza dello chef stellato Ugo Alciati e la presenza dell’executive chef Fabio Sgrò, la Scuola di cucina guidata dalla direttrice creativa Elsa Panini, un piano dedicato agli
eventi, di lavoro e di piacere, e un ultimo riservato a sei esclusive camere, i cui ospiti avranno la possibilità di accedere a un’
area benessere riservata. A fare da anteprima all’esperienza che attenderà loro ci saranno il percorso sensoriale, un cammino da vivere con tutti i propri sensi, e, collocata all’ingresso, una scultura di Arnaldo Pomodoro: un parallelepipedo di bronzo e fibra di vetro, emblema dello stile inimitabile e originale dell’artista che tutto il mondo ci invidia.
Il progetto
Alla base di tutto, prima ancora del progetto, c’è il
sogno di una famiglia, quella di Luca Veronelli e di Elsa Panini, che da sempre condividono un desiderio comune: vivere e lavorare a contatto con la
natura, in un contesto che abbia quel gusto del vissuto che dona a tutto un sapore diverso. Luca Veronelli, classe 1966, proveniente da una famiglia di imprenditori, consulente aziendale, appassionato di giornalismo e di teatro. «Enogastronomia, antichità e desiderio di benessere, in attesa che un giorno, ad apprezzare questo progetto di vita – e non di puro investimento – ci saranno i nostri eredi».
Luca Veronelli ed Elsa PaniniElsa Panini, anch’essa proveniente da una famiglia di imprenditori, biologa per formazione e cuoca per passione, con un passato nel controllo qualità, è a capo della Scuola di cucina, a cui è affidato il compito di portare il concetto della
sana alimentazione al di là delle mura, grazie ai
corsi aperti a tutti, che animeranno il palinsesto durante l’anno. «Il nostro è un vero e proprio progetto di vita, più che di lavoro, che mi ha permesso di apprezzare ancora di più il valore della
bellezza e delle cose fatte bene e con amore. È un sogno che si realizza, fatto di amore e mattoni vecchi di mille anni, benessere e cibo».
L'accoglienza della Rocca in sei stanze
Sei saranno le stanze dove gli ospiti potranno accomodarsi e vivere l’esperienza della
Rocca di Arignano. Riposare in questi ambienti, che non hanno avuto abitanti per secoli, guardare da quelle finestre, che per 700 anni sono rimaste serrate, sembra impossibile.
In ogni camera l’equilibrio dei materiali è affidato ai
mattoni che rivestono le generose altezze, ai
materiali di recupero, alle vecchie ceramiche, al legno, ai velluti, ai portoni borchiati che sanno di storia, al ferro grezzo, alla lana cotta e al lino dei tessuti. Il linguaggio è lontano e contemporaneo allo stesso tempo.
La Rocca ospita sei camereFiori all’occhiello della struttura sono la
suite della Camera della Guardia con accesso privato, che prende il nome proprio dalla sentinella che qui riposava al termine della ronda, e la Camera della Trinità, la suite a doppia altezza con vasca idromassaggio, che culmina con il
terrazzo privato che si trova a 30 metri di altezza. Da qui si può godere di un panorama che lascia senza fiato, fatto di dolci colline, di borghi e di natura. E che presto si potrà ammirare da altre nove stanze.
La Locanda della Rocca, il ristornate guidato da Fabio Fabio Sgrò
A firmare la carta del
ristorante La Locanda della Rocca, lo chef 1 stella Michelin di
Guido Ristorante, Ugo Alciati. Chiamato a coordinare il progetto ristorativo, ha scelto come executive chef Fabio Sgrò, dopo aver instaurato con lui un rapporto umano prima ancora che lavorativo. «Pur non avendo mai lavorato fianco a fianco con Fabio, sono certo che si rivelerà la persona giusta per questo progetto, è un condensato di esperienze di spessore in ristoranti di livello, anche a livello internazionale».
Cucina stagionale, della tradizione, del territorioLa filosofia di cucina è stata costruita a 4 mani, grazie a studi che arrivano fino all’epoca medievale, portati a termine attraverso libri e
ricettari. Il risultato è una proposta culinaria singolare: da un lato in grado di richiamare gli usi di un tempo e dall’altro la
contemporaneità. Locale, stagionale ed
etica sono le tre caratteristiche imprescindibili per la selezione delle materie prime, al fine di creare una linea di continuità con il
territorio e in sintonia con il panorama naturale.
La presenza dello chef Alciati alla Rocca sarà contingentata a
lezioni di cucina, nella scuola, orchestrata dalla direttrice creativa Elsa Panini, a eventi enogastronomici e a occasioni speciali.
La Scuola di cucina
Nello stesso piano della cucina e della sala del ristorante si troverà la Scuola di cucina, dove Elsa Panini illustrerà la sua filosofia di
alimentazione sana e genuina con le proprie lezioni. L’anima della scuola è il grande tavolo centrale, che non solo ospiterà i suoi corsi, ma sarà anche il
palcoscenico su cui si muoveranno le mani esperte di cuochi e professionisti.
Anche una Scuola di cucina all'interno della strutturaQui prenderanno vita i
lievitati, le
paste e le creazioni pasticcere che si potranno degustare alla tavola del ristorante. Le parole chiave sono stagionalità, tradizione, territorio, ritorno alla terra,
circolarità, genuinità,
salute e
benessere. Parole che restano solo teoria, se non sono seguite da una pratica coerente. Ed è esattamente quello che succede all’interno della scuola, al centro di uno degli ambienti più evocativi del castello, dove un
calendario fitto di lezioni animerà il palinsesto durante tutto l’anno.
Tra le docenze confermate quella di
Petunia Ollister, la creatrice dei #bookbreakfast; di
Frollemente, il progetto nato tre anni fa dall’amore per la fotografia e la cucina di Lucia e dalla creatività e passione per la tecnologia di Claudio; dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati e di
Carol Choi e
Francesco Scarrone, anime del Rantan, l’agriturismo in Val Chiusella immerso nella natura ma dal respiro internazionale, dove scoprire il vero sapore delle materie prime.
L'Ortolano
L’orto della Rocca sarà affidato al classe 1987
Paolo Gilardi. Fin dall’avvio della sua attività, coltiva nella collina di Pino Torinese tutto ciò che gli altri contadini hanno scelto di non produrre: zucchine gialle, pomodori provenienti da tutte le fasce climatiche del mondo,
rabarbaro e
rafano bavaresi solo per fare qualche esempio illustre. Lo fa da sei anni, con la sua
azienda agricola Badola dove mette in pratica le tante nozioni apprese nelle esperienze olandese e tedesca, importando dall’Inghilterra, e non solo, i semi di "verdure alternative" ed elaborando, sul terreno che un tempo era appartenuto al nonno, le teorie del visionario
Pascal Poot.
«Lo stress idrico fa bene alle piante, perché permette al seme di sviluppare una
resistenza alla
siccità dalla generazione successiva». La sua ricerca ha colpito la proprietà della Rocca di Arignano, che ha individuato in lui la persona giusta a cui affidare gli orti privati, naturale motore de La Locanda della Rocca e della Scuola di cucina stessa, sia come produzione che come
didattica. «Questo incarico alla Rocca mi permette di chiudere in qualche modo il cerchio, dando delle coordinate precise del mio metodo di lavoro, del mio approccio, della mia offerta e del racconto che ne verrà fatto. Il tutto sarà assolutamente in linea con l’
ecosistema della Rocca di Arignano, da rispettare e valorizzare».
Il percorso sensoriale
Si tratta di un
cammino che prende origine alla base del pendio su cui si erge il Castello. Un percorso fatto di suoni, di colori e di profumi che culmina in cima alla
terrazza panoramica. Durante la passeggiata, la Rocca si presenta in punta di piedi tra le fronde degli alberi. Ed è solo quando si raggiunge il
Giardino dei Semplici che si percepisce l’esatta grandezza della struttura. Un
giardino medievale, dove ogni specie
botanica è stata messa a dimora sia con scopi didattici che gastronomici (sono molte le
piante edibili), e dove svetta l’imponente
Cedro del Libano che da 300 anni si contende il primato in altezza con il torrione principale.
Il percorso prosegue poi all’interno, dove lo scalone che collega tutti i livelli, conduce fino alla passeggiata dei bastioni, per concludersi poi con l’estasi finale della grande terrazza panoramica, dove tutto sembra inchinarsi alla maestosità della Rocca stessa. Da qui il punto di vista sul paesaggio è unico, e incanta per l’abbraccio che la natura riserva agli ospiti.
L'area benessere
Quando Elsa Panini e Luca Veronelli hanno scoperto la stanza attualmente adibita allo spazio benessere durante il restauro, non hanno avuto dubbi su cosa sarebbe dovuta diventare. La sua posizione strategica, di raccordo fra le camere e il piano sottostante, e la speciale atmosfera che hanno respirato sin dal primo momento, non ha fatto percepire loro alcune alternative e così è stato. Negli spazi attualmente dedicati al
wellness gli ospiti delle camere potranno prenotare alcune ore di
relax, di decompressione dal mondo esterno e dalla
quotidiana routine della settimana, per dedicarsi a sé stessi. Fra
massaggi e
trattamenti, realizzati con soli prodotti naturali per la cura del corpo - oli ed essenze, tessuti naturali, legni e pietra – in base alle richieste della clientela, rigenerarsi sarà immediato. Per chi vorrà vivere un’esperienza di benessere a 360° vi sarà anche la possibilità, su prenotazione, di partecipare agli
yoga retreats che si terranno nella terrazza panoramica con le indicazioni dell’insegnante
Clara Vigasio.
Per informazioni:
www.roccadiarignano.it