Presentata Flos Olei 2023, quattordicesima edizione dell’unica guida mondiale dedicata all’olio extravergine di oliva, curata da Marco Oreggia e Laura Marinelli. L’Italia, con 5 oli, domina la Hall of Fame insieme alla Spagna (3) e si assicura nove dei venti premi The Best. L’istriana Mate l’azienda dell’anno mentre in Umbria, a Frantoio Giovanni Batta, il miglior olio extravergine dell’anno.
La cover di Flos Olei 2023
Nella guida 500 migliori aziende olivicole
Il volume, quest’anno realizzato in tre versioni in duplice lingua (italiano-inglese, italiano-cinese e, importante novità, italiano-spagnolo), propone le 500 migliori aziende olivicole del mondo provenienti da ben 56 Paesi. E la new entry di quest’anno è l’Eritrea dove l’olivicoltura è ancora a uno stato embrionale ma potrebbe svilupparsi se i recenti esperimenti messi in campo porteranno i risultati sperati. È proprio questa molteplicità di Paesi rappresentati nella guida che conferma la mission di Flos Olei: quella di allargare lo sguardo sul panorama olivicolo mondiale che si dimostra sempre più ricco di nuovi player e di territori in grado di proporre alta qualità.
«Siamo estremamente orgogliosi - dichiara Marco Oreggia, editore della guida Flos Olei - di continuare a rappresentare un punto di riferimento per i produttori di tutto il mondo. E ancora di più, anche grazie allo sforzo di proporre per la prima volta Flos Olei in lingua spagnola, di essere un tramite tra chi produce e chi distribuisce e consuma. Siamo stati i primi ad ampliare i confini dell’extravergine, pur senza dimenticare il ruolo cardine che continuano ad avere Italia e Spagna».
Italia e Spagna in testa
In effetti sono i produttori italiani e spagnoli a primeggiare anche quest’anno nella guida Flos Olei. Resta invariata la lista degli otto oli da 100/100 della Hall of Fame: cinque le aziende nostrane rappresentate da Azienda Agricola Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria) e Americo Quattrociocchi (Lazio), e tre le iberiche con protagoniste Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca la Torre (Andalucía). All’Italia sono stati poi assegnati nove dei venti riconoscimenti The Best, tra i quali anche l’ambitissimo Migliore Olio extravergine di oliva dell’anno che ha visto trionfare il Frantoio Giovanni Batta (Umbria).
Gli altri undici premi sono così distribuiti: cinque alla Spagna e uno a Francia, Croazia, Grecia, Sudafrica, Brasile e Cile. Proprio a una realtà croata è stato assegnato il prestigioso riconoscimento di Azienda dell’Anno: si tratta dell’azienda Mate che porta nella guida Flos Olei 2023 il suo miglior prodotto, il Timbro Istriano. Mentre l’Azienda Green è francese: La Magnanerie, incoronata per le scelte improntate alla sostenibilità ambientale. Sono infine quattro gli Special Award, destinati a chi l’olio non lo produce ma lo promuove e lo diffonde. Alla Pizzeria Salvo (Italia) va il premio Il Ristorante dell’Anno; a Hippie House (Danimarca) quello di Importatore dell’Anno; a Cécile Le Gaillard (Francia) il riconoscimento di Giornalista dell’Anno. A chiudere, la Comunità di Sant’Egidio (Italia) è insignita del Premio Speciale Cristina Tiliacos, una dedica che sottolinea la connotazione di pace e inclusione profondamente connessa con una pianta e un frutto così preziosi.
Olio italiano primeggia a Flos Olei 2023
Tra conferme e novità
«Una classifica che conta diverse conferme ma anche interessanti novità - concludono i curatori Marco Oreggia e Laura Marinelli - a dimostrazione della dinamicità dell’intero comparto. Per noi di Flos Olei è fondamentale essere sempre al passo con i tempi, spesso anticipando le tendenze e indicando il percorso ai neofiti del settore. Sempre più vogliamo rappresentare un’opportunità di confronto e di dialogo tra gli stakeholder del comparto a livello mondiale, e tutto questo non sarebbe possibile senza il nostro team che comprende oltre cento collaboratori, tra cui cinquanta professionisti internazionali con cui intratteniamo costanti rapporti e ben quattro interpreti-traduttori che ci sostengono per le tre versioni bilingue. È grazie al lavoro che tutti noi svolgiamo, dai produttori ai divulgatori, che il comparto olivicolo sta guadagnando sempre più notorietà, ma il percorso è ancora lungo. Puntiamo, per il futuro, a un’ulteriore sensibilizzazione da parte della politica nei confronti del nostro mondo, in particolare per quanto riguarda la ancora troppo carente legislazione che lo disciplina e la necessità di un potenziamento delle norme antifrode».