Turismo e chef, un ruolo centrale per un futuro sostenibile

Hospitaliter è un ente che sviluppa progetti di sostenibilità duratura e performante dal punto di vista economico. Alcune riflessioni sul tema delle possibili strade per la concreta realizzazione di un mondo green

29 novembre 2021 | 13:42
di Annamaria Tossani

Si è tenuto a Firenze negli splendidi spazi della Fondazione Franco Zeffirelli il primo convegno promosso da Hospitaliter con Giunti Editore su L’Architettura del Turismo sostenibile, che ha riunito a Firenze studiosi, storici rappresentanti delle istituzioni locali e la prestigiosa presenza dell’architetto Hani Rashid noto in tutto il mondo per la sua visione futuristica del rapporto architettura e natura.

Hospitaliter - Ospitalità, Territorio, Rete Agricola è un ente no profit che punta a sviluppare progetti di vera sostenibilità, duratura in quanto performante dal punto di vista economico. Un pomeriggio di riflessioni sul tema delle possibili strade per la concreta realizzazione di un mondo dove la sostenibilità è al centro.

 

Il ruolo del turismo sostenibile

Il turismo sostenibile è quel turismo che l’Organizzazione Mondiale del Turismo definisce come in grado di soddisfare i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro, mentre l’ecoturismo nelle aree naturali deve contribuire alla protezione della natura e al benessere delle popolazioni locali.

Non si può sfruttare un territorio, una cultura o una popolazione senza orientarsi in un progetto etico e virtuoso che genera ricchezza rispettandone le caratteristiche. Iacopo Lisi (fondatore insieme alla sua famiglia di Hospitaliter) introducendo i lavori del convegno, illustra che cosa è Hospitaliter e le sue finalità: realizzare una stretta integrazione tra l’ospitalità nell’ambiente naturale e le filiere produttive locali, in particolare con la filiera enogastronomica tipica della Toscana.

Da questo sistema di integrazione può scaturire una sostenibilità forte e duratura nel tempo nei tre pilastri fondamentali, ambientale sociale ed economico.

 

Problemi e prospettive

Dopo il saluto del sindaco di Firenze, Dario Nardella si entra nel vivo del convegno sulla domanda se l’architettura può disegnare il territorio integrando economicamente turismo agricoltura ed energia nel rispetto dell’ambiente e della cultura dei luoghi. Ogni relatore ha evidenziato le problematiche da superare e suggerito le vie percorribili.

Silvio Barbero, vicepresidente dell’università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo evidenza tre parole chiave su cui riflettere: Perdita, rispetto e rigenerazione per andare verso la necessaria transizione ecologica attraverso la costruzione di una nuova scala di valori o riposizionare gli attuali valori in una logica non distruttiva ma rigeneratrice attraverso nuovi paradigmi di qualità bellezza etica e sostenibilità.

 

Il Prof Stefano Maggi, docente di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Siena analizza il rapporto fra mobilità e turismo sostenibile. Incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico la pedonalità e le biciclette significa cercare attraverso un “mobilità dolce” di limitare il traffico veicolare che ha soffocato le città.

Al tempo stesso per raggiungere aree interne e Borghi deve essere ricostruita la rete di trasporti pubblici fra treni e autobus. Il Prof Zeffiro Ciufoletti, accademico emerito dei Georgofili, pone l’accento sul cibo povero e la sua ricchezza.

 

 

Il ruolo della cucina

Concetto non facile da spiegare in questo mondo di sublimazione della cucina dei grandi chef. La cucina povera, in particolare in Italia e in Toscana in particolare è cucina del popolo locale, quindi frutto di utilizzo di prodotti del territorio e della tradizione culturale delle varie regioni che con le loro diversità rappresentano la varietà e la ricchezza delle cucine povere.

Interessanti i contributi di Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, di Leonardo Marras, assessore Regione Toscana, di Ermete Realacci, presidente di Symbola e di Francesco Causone del Politecnico di Milano ma sicuramente l’architetto visionario Rani Rashid ed il suo intervento hanno catalizzato l’attenzione in modo totale.

 

Chi è Rani Rashid

Figura di caratura internazionale ha fondato con la moglie Lise Anne Couture, Asymptote Architecture, studio di architettura e design a New York, nonché professore della University of Apied arts di Vienna.

A lui Hospitaliter ha affidato il progetto di restyling del villaggio turistico di Riva degli Etruschi sulla costa dell’Alta Maremma tra Bolgheri e il golfo di Baratti. Ha tenuto una vera e propria lezione su come utilizzare il design e l’architettura applicate al settore del Turismo come mezzo per creare nuove vie e modelli in un’ottica di salvaguardia dell’umanità e del pianeta.

Secondo la sua visione di architettura sostenibile i focus fondamentali sono quattro: il ruolo della luce naturale  che anche i dati confermano come fondamentale negli ambienti edificati l’utilizzo di materiali e sistemi sostenibili ed ecologicamente intelligenti (che anche la pandemia ha messo in evidenza come materiali naturali preferiti come il legno) e la predilezione per mezzi e modi di produzione locali con anche l’utilizzo di fonti energetiche alternative ed il riutilizzo delle acque reflue.

L’economia e le strategie di ritorno sull’investimento. Le strategie progettuali innovative e ricerca della bellezza. Le meravigliose fotografie proiettate durante il suo intervento hanno mostrato esempi da lui creati di incredibile simbiosi fra architettura, paesaggio e storia locale.

Tutto deve essere in armonia: acqua verde, luce, scelta dei materiali e storia del territorio, è l’edificio che si piega alla Natura e non il contrario. Esempio illuminante per un futuro di sostenibilità vera. La serata si è conclusa con la visita al Museo della Fondazione Zeffirelli ed una cena di Gala nella Sala della Musica a base di prodotti delle aziende che aderiscono ad Hospitaliter.

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Alberto Lupini


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