La ristorazione non vede l'ora di ripartire, ma prima di farlo deve comprendere le linee guida che il Governo detterà per mettersi a norma. Percorso non facile che lo studio. Giubilesi&Associati con Italia a Tavola ha prova a facilitare con alcune indicazioni. Ogni giorno una puntata per approfondire alcuni dei passaggi chiave.
Tante leggi da rispettare
Delivery sì, ma rispettando le regole. Che i ristoranti si stiano salvando (alcuni) grazie alle consegne a domicilio e ora al take away è un dato di fatto. Ma anche in questa attività vigono regole ben precise, forse ancor più ferree del servizio tradizionale.
Nove i punti iniziali da rispettare:
- Verificare il sistema di vendita che si intende adottare e la sua compatibilità con le autorizzazioni commerciali attive sul punto vendita oggetto dell’avvio dell’attività di Delivery;
- Integrazione DVR con la valutazione dei rischi/procedure specifiche per il delivery;
- Integrazione MGSA con la valutazione dei rischi/procedure specifiche per il delivery;
- Utilizzo packaging (MOCA) più idoneo al trasporto con sigillo anti-violazione;
- Identificazione e informazioni da apporre sul packaging;
- Utilizzo contenitori/box/borse isotermici (MOCA) certificati per il trasporto degli alimenti per il mantenimento termico (caldo, freddo) e la facilità di sanificazione dopo ogni utilizzo;
- Dotazione DPI (igiene, sicurezza) adeguati sia sul sito produttivo che per il personale delle consegne per minimizzare i rischi di contagio tra persone;
- Protocollo di sanificazione integrato efficace per ambienti, superfici, attrezzature (chimico, fisico);
- Informazione ai consumatori (prima dell’acquisto, al momento della consegna).
Queste sono norme che fanno riferimento a leggi ben precise che hanno il loro vertice indiscutibile nelle cosiddette fonti costituzionali. Sotto ad esse vene sono altre come le regole comunitarie, le ordinanze regionali, i regolamenti amministrativi e quelle che vengono chiamate consuetudini o usi.
A curare i principali regolamenti è il ministero dello Sviluppo Economico il quale tiene i rapporti con Comuni e Regioni. Il Ministero ai fini dell’elaborazione di indirizzi e strategie comuni in particolare per la disciplina delle attività commerciali e per la tutela dei consumatori e concorre alla disciplina in materia di nuove forme di distribuzione commerciale e di commercio elettronico, tenendo conto delle competenze regionali in materia di commercio ed attività produttive e di quelle statali in materia di concorrenza e requisiti unitari di accesso alle attività professionali. In un periodo di forte conflitto tra Stato e Regioni e tra Comuni e Regioni va da sé sapere a chi rivolgersi diventa fondamentale.
Nella scelta strategica commerciale, nel pieno rispetto delle norme nazionali va ribadito, le singole Regioni e a loro volta i Comuni hanno nel tempo acquisito poteri sempre maggiori che da un lato vanno a favore del commercio equilibrato e di vario genere, ma dall’altro devono anche fortemente tener conto dell’aspetto urbanistico e culturale il quale deve rappresentare sempre un focus da mantenere.
Il delivery soprattutto in tempi di covid necessita di regole precise per tutelare la sicurezza del cibo e quindi dei consumatori
Negli ultimi anni anche a livello legislativo molto si è fatto per regolamentare il cibo a domicilio
A livello nazionale sono sempre le leggi costituzionali a fare da riferimento anche nell'ambito della ristorazione
Regioni e Comuni hanno tuttavia potere di scelta in alcune linee guida sul commercio
Le attività commerciali, per legge, devono inserirsi e rispettare un tessuto urbano preciso e decoroso che rispetti la cultura del posto
1^ puntata: Psicologia della ripartenza2^ puntata: Analisi della propria attività3^ puntata: Il progetto Re-start4^ puntata: Quali obiettivi per il futuro?5^ puntata: Le leggi6^ puntata: Il delivery7^ puntata: Sanificare
8^ puntata: La nuova accoglienza