Due candidati, due squadre, un solo obiettivo: il Consiglio nazionale. Fisar - Federazione italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori, rinnova i propri vertici e chiama a raccolta i circa 12.500 soci per il voto online del 29 e 30 ottobre. Il quadro dei pretendenti è ormai definito.
Da una parte la Lista 1, guidata dal candidato presidente Roberto Donadini (Fisar Treviso). Dall’altra la Lista 2 di Mariella Dubbini (Fisar Castelli di Jesi). I due sono in lizza per la poltrona di Luigi Terzago, attuale presidente nazionale Fisar. Li sostiene un gruppo di altri 19 candidati ciascuna. Chiare le linee programmatiche.
Due liste in sfida alle elezioni Fisar
La Lista 1, "Costruiamo insieme il futuro", si propone di «promuove il senso di appartenenza, valorizzare e prendersi prende cura dei suoi associati, supportare concretamente le Delegazioni, stimolare il confronto e la condivisione».
«È orientata all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità – si legge ancora sul manifesto programmatico - si pone obiettivi misurabili e raggiungibili nel tempo, promuove una comunicazione chiara e trasparente, vuole investire sulla formazione e favorire la crescita e lo sviluppo delle Delegazioni, promuovendo sinergie e creando interconnessioni».
Lista 1 è la più vicina a Graziella Cescon, già presidente Fisar dal 2015 al 2018. Il candidato presidente, l'altro trevisano Roberto Donadini, era con lei in occasione della successiva tornata elettorale, che ha visto però trionfare Luigi Terzago.
Il programma della Lista 2
L’altra donna che sogna di ricoprire il ruolo è proprio Mariella Dubbini, alla guida di una Lista 2 che si è data uno slogan “sentimentalistico”: “Sommelier nel cuore - Con Noi per Cambiare”. E tre “R” per sintetizzare il programma: “Ri-generazione, Rinnovamento e Rivoluzione”.
«Desideriamo una Fisar capace di reagire in base a quelle che sono le esigenze e le sfide attuali - recita il manifesto elettorale -. Per raggiungere questo obiettivo è importante riflettere collegialmente sull’assetto associativo, che attualmente risulta essere troppo ingessato e limitato rispetto a quello di cui necessitiamo».
«Desideriamo una Fisar dove si sta bene, dove i rapporti umani hanno priorità, dove il dialogo, il confronto, la condivisione siano valori primari. Una Fisar riconosciuta per la sua professionalità ed eleganza - aggiungono i 20 candidati - per la preparazione dei suoi sommelier, qualunque sia il ruolo che rivestono: sommelier professionisti, degustatori, relatori, consiglieri e delegati».
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Alberto Lupini
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