Salerno, il pasto shock in una scuola: una fetta di formaggio e sette pomodori

A Salerno, una mensa scolastica ha servito solo una fetta di formaggio e 7 pezzi di pomodoro, scatenando proteste. La consigliera Pecoraro richiede un controllo indipendente, criticando la gestione delle aziende appaltatrici

27 settembre 2024 | 12:45

Una sottilissima fetta di formaggio e sette pezzetti di pomodoro: questo è quanto è stato servito giovedì 26 settembre come pasto in una scuola elementare di Salerno. La foto del piatto, scattata prima che i bambini iniziassero a mangiare, ha rapidamente iniziato a circolare tra le chat delle mamme, fino a giungere alla consigliera comunale Claudia Pecoraro, avvocata e madre di un bambino che frequenta la scuola, che ha immediatamente denunciato la situazione, definendola "inaccettabile".

Il servizio di mensa scolastica è attualmente gestito da due aziende: la ViVenda Spa e la cooperativa Solidarietà e Lavoro. Entrambe le società, con sede rispettivamente a Roma e Bari, si sono aggiudicate l’appalto con un ribasso dello 0,69% rispetto alla base d'asta di 5,65 euro a pasto, applicando un prezzo di 5,58 euro. Questo contratto prevede un impegno totale di oltre 6 milioni di euro nei prossimi tre anni, per un servizio che interessa circa 3.000 bambini.

Mensa "shock" a Salerno: la consigliera comunale chiede un controllo indipendente

Di fronte alle polemiche, la ViVenda si è resa disponibile a inviare ispettori e controllori nelle scuole per verificare quantità e qualità dei pasti. Ma Claudia Pecoraro esprime dubbi sulla legittimità di tale controllo: «Non è possibile che chi gestisce il servizio sia anche il controllore». Dalla parte del Comune arrivano rassicurazioni, sottolineando che i controlli Asl confermano la qualità e la quantità degli alimenti somministrati. Secondo il Comune, quindi, le lamentele sarebbero infondate.

Ma Claudia Pecoraro non è convinta. «Non è il controllo su carta del peso degli alimenti effettuato a monte dall’Asl a garantire che quel peso e quella quantità vengano di fatto rispettati» replica, sottolineando che la situazione richiede una supervisione diretta e continua. La consigliera del Movimento 5 Stelle ha infine rivolto una proposta concreta: «La foto parla chiaro. Mi offro di andare ogni settimana in una scuola diversa per verificare personalmente la qualità e la quantità dei cibi che le nostre figlie e i nostri figli mangiano».

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Alberto Lupini


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