La ristorazione nelle aziende, a causa dell’introduzione dello smart working come forma di contrasto all’emergenza pandemica, è da tempo in crisi con gravi danni in termini occupazionali e sociali. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro. Un allarme che purtroppo trova conferma nei dati con cui il settore ha chiuso il 2021, ma, soprattutto, in vista dei prossimi mesi che avrebbero dovuto consolidare la ripresa di un comparto che dà lavoro a oltre 93 mila persone, per lo più donne e con contratto a tempo determinato, e che invece è in balia di smart working e rincari. Per fortuna lo Stato è pronto a dare una mano alle aziende in difficoltà. Il ministero dello Sviluppo economico ha infatti dato il via libera a una serie di contributi a fondo perduto. Si tratta di 100 milioni di euro per il 2021 destinati alle imprese che hanno avuto il fatturato ridotto del 15%.
Cento milioni alle imprese della ristorazione collettiva
I fondi erano stati stabiliti da un decreto pubblicato il 23 dicembre 2021 entrato in vigore sulla Gazzetta ufficiale negli scorsi giorni. Gli aiuti sono dedicati alle imprese del comparto che nel 2020 hanno subìto una riduzione del fatturato non inferiore al 15% rispetto al 2019 e hanno comunicato all’Agenzia delle entrare lo svolgimento dell’attività individuata dai rispettivi codici Ateco (56.29.10 per le mense e 56.29.20 per i catering). Per le aziende che si sono costituite nel 2019 il periodo di riferimento per verificare la riduzione del fatturato del 15% è quello che intercorre dalla data di costituzione e iscrizione al Registro delle imprese, paragonato al periodo corrispondente risalente al 2020.
Come ottenere i contributi
Lo Stato eroga un massimo di 10mila euro di contributi e le imprese interessate dovranno presentare in via telematica una apposita domanda alla Agenzia delle entrate, i cui termini di presentazione verranno definiti, con un apposito provvedimento, che dovrà essere adottato entro il 23 aprile. Dopodiché il contributo verrà direttamente accreditato sul conto corrente bancario o postale indicato da chi presenta l’istanza.