Ramsay & Friends al Forte Village Cucina gourmet, ma tavola solidale

Non si tratta solo di piatti, e nemmeno di grandi cuochi: la cucina che il pluristellato Gordon Ramsay ha proposto a otto mani al Forte Village di Santa Margherita di Pula (Ca) nasce dalla qualità, per fare del bene . Con lui in cucina lo stellato Carlo Cracco e i due stelle Michelin Giuseppe Mancino e Massimiliano Mascia

22 giugno 2018 | 11:25
di Marco Di Giovanni
Già da solo, il contesto basta a far parlare della serata: il Forte Village Resort, punto di riferimento per l'ospitalità italiana in Sardegna, è un complesso che si estende per 55 ettari fronte mare. Tra il verde della vegetazione sarda e le piscine cristalline, tra le ville, le casette e i complessi, si contano ben 21 ristoranti e, tra i tanti servizi, un'arena (la Forte Arena) che, tanto per dire, quest'anno ospiterà nomi quali Sting e Tom Jones.


Giuseppe Mancino, Carlo Cracco, Massimiliano Mascia e Gordon Ramsay con (a destra) Lorenzo Giannucci

Gordon Ramsay
Ma torniamo alla cucina e al suo protagonista, icona dei fornelli per antonomasia: con 23 ristoranti e 7 stelle Michelin, Gordon Ramsay può certamente essere annoverato tra i cuochi più noti di questi tempi, forte anche del successo di format televisivi come MasterChef o Hell's Kitchen. Cuoco-imprenditore, dall'atteggiamento apparentemente aggressivo ma in realtà così fresco per onestà e carico di passione, tra i suoi locali ne conta ben due in Italia, uno in Toscana e l'altro proprio all'interno del Forte Village.


Gordon Ramsay

«Non sei mai stato in Sardegna?», mi ha domandato lo chef. In effeti, da buon italiano una tappa in Sardegna è imprescindibile, e il Forte Village per Gordon ne incarna tutta la bellezza. Proprio questa bellezza è stata la veduta che ha accompagnato la cena di beneficenza della sera del 19 giugno. Una serie di aperitivi, prima, tra bollicine Ferrari ed eccellenze servite a mo' di finger food: sushi, nighiri, hosomaki e coni home made con mousse di prosciutto cotto e philadelphia, per citarne alcuni.


L'aperitivo

Ramsay & Friends
I quattro cuochi star si sono prestati a qualche fotografia e quattro chiacchiere prima di accomodarsi in tavola. «È un piacere collaborare con il Forte Village - ha detto Giuseppe Mancino, cuoco 2 stelle Michelin de Il Piccolo Principe, ristorante gourmet all'interno del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio (Lu) - inoltre, essendo questo un evento di beneficenza, sono ancora più felice di prendervi parte». La genuinità di Giuseppe Mancino fa compagnia alla voglia di fare squadra di Massimiliano Mascia, 2 stelle Michelin del ristorante San Domenico di Imola (Bo): «Oltre alla cucina, ad unirci sono la passione, l'impegno e il voler fare del bene. Tutti i momenti in cui si può fare beneficenza sono dei bei momenti».

Perché unire la cucina con la beneficenza è un must per i grandi maestri, «è un'attività che facciamo spesso - conferma Carlo Cracco, 1 stella Michelin del Ristorante Cracco a Milano - in questo caso lo facciamo per Gordon, un carissimo amico che ci chiama quando viene qui in Sardegna. Credo sia normale, fa parte della nostra attività, della nostra filosofia. Dovremmo sempre impegnarci a dedicarle più tempo».


Giuseppe Mancino, Carlo Cracco e Massimiliano Mascia

«Abbiamo portato qui al Forte Village - ha apostrofato Gordon all'inizio della serata - una cena che è per questa sera la migliore indubbiamente in tutta la regione. Ringrazio tutti quanti per averne preso parte, perché è una cena fatta per fare del bene, realizzata da me e dai miei grandi amici Carlo, Giuseppe e Massimiliano». Scherza poi Ramsay, ironizza un po', fa battute come suo solito, ma tra qualche imprecazione in stile giudice di MasterChef fa trapelare quella felicità che è amore per ciò che si fa e per l'aiuto che con il proprio mestiere si può dare agli altri.

Il menu
È lui a cominciare la serata, con un Tonno crudo, cetrioli, sedano, ricotta mustia e bottarga, divinamente abbinato ad un Alto Adige Pinot Bianco Leda Doc di Aneri, un piatto fresco, genuino, con il mare del tonno che richiamava il Pinot Bianco del 2013 dagli spiccati sentori di legno e note tostate passando per il gusto più intenso della ricotta.


Tonno crudo, cetrioli, sedano, ricotta mustia e bottarga - Gordon Ramsay

Il primo piatto è stato realizzato da Massimiliano "Max" Mascia, un Riso mantecato all'olio extravergine con crema di piselli, spugnole e sugo d'arrosto. Un piatto più da "entroterra" che ben si è sposato ad un Carignano (vitigno sempre più in auge in Sardegna) del Sulcis Riserva Rocca Rubia Doc Cantina Sociale Santadi.


Riso mantecato all'olio extravergine con crema di piselli, spugnole e sugo d'arrosto - Massimiliano Mascia

Il Morone, purea di zucchine, fiore di zucca farcito e melassa di peperone, leggero, ben strutturato attraverso abbinamenti di gusti e consistenze, è stato pensato da Carlo Cracco in abbinamento a un Pinot Nero altoatesino, Ale Doc di Aneri.


Morone, purea di zucchine, fiore di zucca farcito e melassa di peperone

A chiudere un Cremoso di pinoli, plumcake al rosmarino e rabarbaro condito, un dessert superlativo con la firma di Giuseppe Mancino: ottimo il gioco di consistenze, pienamente realizzata la tendenza degli ultimi tempi di portare gusti nuovi, meno "dolci", nei dessert, in un abbinamento ben riuscito con un Latinia Igt dolce di Nasco.


Cremoso di pinoli, plumcake al rosmarino e rabarbaro condito

Il bello della cucina
Un applauso chiude la serata, la soddisfazione dei commensali è dipinta sui loro visi sazi e sereni, i cuochi escono, salutano e passano tra i tavoli per accertarsi della buona riuscita della cena. Poi un mirto, com'è di dovere in Sardegna, uno sguardo al mare appena illuminato dalla luna, per rendersi conto, infine, che investendo nella cucina per il bene degli altri, si fa del bene anche a se stessi. È questo lo scopo che Ramsay e Co volevano la loro cucina sortisse: una cucina che facesse star bene e che ricavasse dalla serata un fondo in questo caso destinato alla Gordon e Tana Ramsay Foundation, che da anni sopporta il Great Ormond Street Hospital di Londra.

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Alberto Lupini


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