Qual è l'origine della parola "bar"? Una storia affascinante
La parola "bar" ha origini nell'antica Grecia e ha assunto nuovi significati nel tempo. In Italia, oggi è sinonimo di caffetteria, ma anche luogo di ritrovo e cultura gastronomica
Sapete qual è l’origine della parola “bar”? È un termine che usiamo ogni giorno senza conoscerne davvero la storia, nonostante sia legato a uno dei luoghi che frequentiamo con più piacere, soprattutto al mattino per una colazione. “Bar” è una parola comune, ma racchiude una storia che risale fino all’antica Grecia e ha assunto nuovi significati nel tempo, ben oltre il semplice luogo dove sorseggiare un caffè. Con questo scritto vi porterò alla scoperta dell’origine e dell’evoluzione del termine “bar” in Italia e nel mondo.
Dall’antica Grecia all’Inghilterra: il percorso della parola “bar”
L’origine della parola “bar” ha radici nell’antica Grecia, dove il termine "bárra" indicava una barra di metallo usata per pesare le merci. Dal greco, la parola passò al latino come "barra" e, successivamente, allo spagnolo come "barro". Più avanti, il termine entrò nel linguaggio marittimo inglese, assumendo il significato di "sbarramento" o "ostacolo".
È solo nel XIX secolo, negli Stati Uniti, che “bar” iniziò a riferirsi al luogo dove bere un drink o un caffè. Questo utilizzo moderno nacque grazie agli italiani emigrati negli Stati Uniti, che aprirono i primi caffè italiani a New York e San Francisco. In poco tempo, l’usanza di servire espressi e dolci italiani si diffuse anche al di fuori delle comunità italiane.
L’uso del termine “bar” in Italia
In Italia, il termine “bar” per indicare un locale in cui bere un caffè è relativamente recente. Fino agli anni ’50, infatti, questi locali erano chiamati "caffè" o "pasticcerie". Solo con la crescente influenza dei bar americani, gli italiani iniziarono a usare “bar” per identificare questi luoghi. Oggi, “bar” è entrato nel linguaggio comune per descrivere non solo le classiche caffetterie, ma anche posti in cui consumare panini e piatti veloci, soprattutto durante la pausa pranzo.
Il termine “bar” nel mondo
La parola “bar” è oggi diffusa a livello globale, ma non ovunque è utilizzata per indicare un luogo dove consumare caffè o bevande. In Inghilterra si preferiscono i termini "café" o "coffee shop", mentre negli Stati Uniti si usano anche "cafe", "diner" o "coffeehouse". In Spagna e in America Latina, il locale simile al bar è chiamato "cafetería". Pur con queste differenze, il concetto rimane lo stesso: un luogo di incontro sociale per bere qualcosa con amici o colleghi.
In Asia, in particolare in paesi come il Giappone e la Cina, i bar rivestono un’importanza speciale nella cultura popolare. Nel quartiere Shinjuku di Tokyo, ad esempio, si trovano numerosi piccoli locali notturni, chiamati izakaya, dove si possono gustare sake e piatti tradizionali giapponesi.
Il bar in Italia: molto più di un semplice caffè
In Italia, il bar rappresenta molto più di un semplice luogo dove consumare un caffè. Ogni bar ha una propria identità e una varietà gastronomica unica. I bar italiani offrono panini gourmet, piadine con ingredienti freschi e tramezzini preparati con cura, che ne fanno veri e propri punti di riferimento per chi ama il buon cibo. Inoltre, i bar sono il luogo ideale per un aperitivo, dove poter gustare antipasti raffinati o taglieri di formaggi e salumi, accompagnati da un buon bicchiere di vino.
Molti locali organizzano anche serate a tema, come quelle dedicate alle birre artigianali italiane o agli stuzzichini tipici delle diverse regioni. In Italia, il bar è ormai un vero punto di incontro per gli amanti della buona cucina e della tradizione enogastronomica, dove ogni visita diventa un’esperienza da condividere con amici o familiari.
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Alberto Lupini