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Pizza on the road, arriva la certificazione dall'Associazione verace Pizza Napoletana

L'Avpn ha assegnato al napoletano Alessio Lacco la prima certificazione ad hoc per la sua attività di ambulante negli Usa. Un'idea nata in pandemia che si basa sul successo dei food truck. In questo caso un ApeCar 1982

 
02 dicembre 2021 | 12:33

Pizza on the road, arriva la certificazione dall'Associazione verace Pizza Napoletana

L'Avpn ha assegnato al napoletano Alessio Lacco la prima certificazione ad hoc per la sua attività di ambulante negli Usa. Un'idea nata in pandemia che si basa sul successo dei food truck. In questo caso un ApeCar 1982

02 dicembre 2021 | 12:33
 

Un ritorno alle origini con tanto di certificazione. La pizza napoletana, nata nel '700 come cibo di strada (grazie ai venditori che prima a piedi e poi in bici percorrevano le vie della città per vendere le proprie pizze), è stata sdoganata anche nella versione food truck. L'Associazione verace Pizza Napoletana, infatti, ha assegnato ad Alessio Lacco la prima certificazione di pizzeria Verace on the road (la numero 900 in totale). E l'inglese è d'obbligo visto che il successo è stato realizzato dall'altra parte dell'Oceano, negli Stati Uniti.

La certificazione numero 900 per Alessio Lacco e la sua pizzeria on the road Pizza on the road, arriva la certificazione dall'Associazione verace Pizza Napoletana

La certificazione numero 900 per Alessio Lacco e la sua pizzeria on the road

 

La storia di Alessio Lacco, da Napoli agli Usa

Napoletano, classe ‘91, Alessio Lacco scopre la sua passione per la pizza da ragazzino, con zio William come mentore e il desiderio, un giorno, di trasferirsi negli States e provare a realizzare il classico American Dream. La possibilità arriva nel 2013 quando, a Dallas, apre la sua prima pizzeria (certificata Avpn). Da qui si sposta in California dove avvia una carriera come "consulente della pizza napoletana" che lo porta ad aprire diversi locali in altri stati. Poi la pandemia. «Nel marzo del 2020 mi sono trovato improvvisamente senza lavoro - racconta Lacco - ma non ho perso le speranze e mi sono rimboccato le maniche. Un paio di anni prima avevo comprato un ApeCar 1982 modello mp601. L’ho fatta tutta restaurare, ci ho fatto mettere sopra un forno a legna, un lavandino e frigorifero, l’ho portata ad Atlanta, dove nel frattempo mi ero trasferito, e con il prezioso aiuto di mia moglie abbiamo deciso di aspettare che la bufera passasse per provare a realizzare il nostro nuovo progetto». Nasce così Atlanta Pizza Truck.

 

Il successo della pizza on the road

L'idea era quella di diventare degli “ambulanti” della pizza napoletana. Vendere il prodotto nei parchi, nelle strade. Il successo, terminato il periodo più difficile determinato dal Covid, è immediato. La pizza on the road di Alessio Lacco diventa un must: feste aziendali, party privati, una clientela sempre più upper class. L’ApeCar di Lacco entra nelle ville dei miliardari, degli sportivi, delle celebrities di Atlanta ma anche di altri stati. E i media non tardano ad accorgersi di lui e del suo team: Netflix gli dedica uno spazio importante, per gli inizi di dicembre è previsto un servizio sulla Cnn, partecipa a feste glamour dove è lui la vera star. «Il successo di Alessio ci inorgoglisce ed è la dimostrazione dell’appeal che la nostra pizza ha nel mondo. Siamo certi che molti altri seguiranno il suo esempio e che la pizza partita da Napoli continuerà il suo giro per il mondo grazie agli allievi formati nella nostra scuola», ha commentato il presidente di Avpn, Antonio Pace.

Da destra, Alessio Lacco con la moglie sulla loro ApeCar con forno a legna per la pizza Pizza on the road, arriva la certificazione dall'Associazione verace Pizza Napoletana

Da destra, Alessio Lacco con la moglie sulla loro ApeCar con forno a legna per la pizza

 

Sdoganato il fenomeno dei food truck dedicati alla pizza

Il successo di Lacco e la certificazione di Avpn di fatto sdoganano un ritorno alle origini che coincide con un fenomeno, quello dei food truck, in grande espansione. Non solo negli States, ma anche in Italia. «Abbiamo osservato con grande curiosità e attentamente studiato il fenomeno dei food truck - ha spiegato Pace - Una tendenza che, partita dagli Usa, si è estesa rapidamente a livello globale. Per questo abbiamo preparato una certificazione ad hoc». Uno strumento essenziale, soprattutto se si parla di export: «Sapevo che dall’altra parte dell’oceano avrei avuto bisogno di un endorsement come quello offerto dal marchio Avpn e così è stato. Gli Americani sono giustamente attenti alla qualità e al rispetto delle regole. Se arrivi in casa loro a proporre un prodotto iconico come la pizza napoletana, vogliono che sia fatta seguendo tutti i crismi», ha concluso Lacco.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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