In occasione del 6° Convegno Nazionale Abi Professional, svoltosi all’Isola delle Femmine (Pa) lo scorso novembre, incontriamo Stefano Cosentino. Ci incuriosisce il suo portamento fiero a tratti austero che stona un po’ con la sua giovane età. Per questo decidiamo di intervistarlo, così da svelare l'alone di mistero che lo circonda.
Stefano partecipa in quell’occasione, come finalista per la Calabria, al Concorso Nazionale: noi lo osserviamo attentamente e lo vediamo preciso e sicuro armeggiare con i suoi strumenti, padrone di un mestiere come pochi oramai sanno fare, segno questo di una maturità professionale. Finita la kermesse lo incrociamo più volte nella giornata e lo troviamo trasformato, gioviale e amabile, come se si fosse liberato di un peso che, comunque, portava con onore.
Stefano Cosentino ha un sogno nel cassetto: aprire una propria attività
La gavetta non lo spaventa e mostra subito un grande entusiasmo
Stefano, come si supponeva è calabro di Lamezia Terme (Cz), nasce 26 anni fa e, come è facile immaginare vista la vicinanza della costa tirrena da una parte e della costa ionica dall’altra, appena può inizia a lavorare negli stabilimenti balneari. Dopo le scuole, in estate, comincia con diversi lavori, anche in sala, come cameriere. La svolta avviene quando al Glauco Beach Club cercano qualcuno da inserire per il bar. Lui, che frequentava l’Istituto Professionale Alberghiero Luigi Einaudi a Lamezia Terme ed era già intrigato dalle attrezzature del bar, non si lasciò scappare l’occasione e accettò con tanto entusiasmo. Ovviamente inizia col riassettare le sale, ordinare le bottiglie, fare i carichi e lavare i bicchieri, ma lo fa con piacere perché già ha capito che le gavetta è importante per impadronirsi di un mestiere. La sua solerzia e attenzione non sfuggono ovviamente ai responsabili che lo tengono in considerazione per ruoli di maggior incarico sino a quello di barman.
Dopo l'esperienza in Toscana, il ritorno in Calabria
Raggiunta la maturità a pieni voti e con un buon bagaglio di esperienza, oltre ai corsi di sommelier e mixology che ha frequentato durante il percorso scolastico, Stefano parte per la stagione e arriva in Toscana: questa volta direttamente al bar, nel lounge bar dell’albergo, dove tra aperitivi e cocktail dopo cena si fa una bella esperienza. L'albergo è frequentato da clientela straniera attenta ed esigente: Stefano, quindi, con entusiasmo ci mette tutto il suo impegno. A Stefano, però, la terra calabra gli manca e cosi, quando rientra, decide di fermarsi a Lamezia Terme al Saint John’s Jazz Restaurant & American Bar. Come già traspare dall’insegna, nel locale l’intrattenimento è a tutto tondo. Musica dal vivo, piatti sfiziosi e deliziosi cocktail. L’insieme di queste caratteristiche, unite alla professionalità del personale, permette di ricreare un ambiente flow, ma allo stesso tempo molto raffinato.
Stefano Cosentino ha partecipato come finalista per la Calabria al Concorso Nazionale Abi Professional
Parola d'ordine accoglienza
Chiediamo a Stefano quale sia la sua opinione sulle associazioni, visto che lui da poco è iscritto ad ABI Professional?«L’utilità delle associazioni è evidente - spiega Stefano Cosentino - Far parte di un gruppo che condivide le informazioni e ti offre la possibilità di partecipare alle competizioni di un certo livello, ti permette di conoscere i veri professionisti e ti dà opportunità di crescita professionale. Di certo è necessario impegnarsi, studiare e fare tanta gavetta». Difatti Stefano, mentre studia, incontra Sandro Laugelli, membro del Comitato Esecutivo Abi Professional, che gli propone di entrare in Abi Professional. Si iscrive e già alle semifinali della Calabria va sul podio con il primo posto che gli permette di partecipare alla finale nazionale, appunto all’Isola delle Femmine. In quella competizione si piazza bene, anche se non sul podio, ma per lui «è comunque un’esperienza gratificante». Chiediamo cosa si sente di consigliare ai giovani che vogliano fare il barman e lui risponde con lo stesso cipiglio che avevamo notato prima della gara «gavetta e studio, e imparare a conoscere tutti i cocktail classici e comprendere le motivazioni per cui sono nati e hanno avuto grande successo. Poi è importante l’accoglienza con la A maiuscola. Il cliente deve stare bene e sentirsi bene». Stefano ha un sogno nel cassetto: aprire una propria attività, in cui il cliente si senta appagato appieno sia per l’ambiente e l’accoglienza sia per i prodotti proposti che per lui devono essere «fantasiosi e ricercati, ma anche classici intramontabili».
La ricetta
Salutiamo Stefano, ma non prima di chiedergli di dedicarci una sua ricetta: ecco cosa ci propone.
“Aperitivo Semplice”
- 15 ml Volcano Etna Extra Dry
- 50 ml Blood Bitter
- 40 ml Cordiale agli agrumi homemade
- 20 ml acqua Perrier
- 2 foglie basilico
- Polvere di basilico
È un cocktail con una bassa gradazione alcolica adatta a tutti i palati, fresco e beverino. Si shakerano gli ingredienti e vien filtrato in un Tumbler con crusta di basilico.