Le otto proposte di Elior per l'evoluzione della ristorazione scolastica

In occasione della Giornata mondiale dello studente, l'azienda ha presentato con The European House - Ambrosetti una serie di proposte con cui rendere il comparto un asset per il benessere delle nuove generazioni

17 novembre 2021 | 17:30
di Nicola Grolla

Il ruolo delle mense scolastiche per il benessere delle nuove generazioni, la sostenibilità ambientale e l'inclusione alimentare è diventato sempre più centrale nel mondo post-Covid. Con le scuole chiuse a causa del lockdown, infatti, per molti bambini è spesso venuto a mancare quello che rappresentava l'unico pasto completo della giornata dal momento che non potevano più accedere al refettorio. Partono da qui alcune delle considerazione sviluppate da Elior, azienda leader nel settore della ristorazione collettiva, che insieme a The European House - Ambrosetti ha presentato il documento “Il contributo della ristorazione collettiva al benessere e alla sostenibilità delle generazioni future”.

 

Le mense, un aiuto (educativo) essenziale per le famiglie

Presentato in occasione della Giornata mondiale dello studente (il 17 novembre) il documento è una sorta di memorandum in cui vengono stilate 8 proposte finalizzate al miglioramento del servizio mensa, in un'ottica di maggiore qualità e contributo alla diffusione di corrette abitudini alimentari. Il tutto coinvolgendo i diversi attori di questo ecosistema: dalla scuola alle famiglie, passando per professori, stazioni appaltanti e aziende del comparto. D'altronde, come testimoniato da uno studio Swg (società specializzata in ricerche di mercato), oltre il 40% delle famiglie ritiene cruciale il valore educativo della scuola dal punto di vista alimentare. Se infatti oltre il 70% degli intervistati mostra particolare attenzione alla qualità del cibo consumato, quasi uno su cinque ammette di non riuscire a gestire correttamente l’alimentazione dei figli a casa e quasi il 25% evidenzia abitudini scorrette. Insomma, la mensa arriva là dove i singoli nuclei famigliari non riescono ad arrivare. Non sorprende, quindi, che la maggioranza delle famiglie si ritiene soddisfatta del servizio mensa e addirittura la totalità del campione ritiene che, a fronte di quanto erogato, il pasto dovrebbe avere un costo di almeno un terzo in più rispetto ai valori attuali. A conferma della centralità della refezione scolastica, due famiglie su tre indicano come la qualità di questo servizio sia stato un fattore determinante nella scelta della scuola da far frequentare ai figli.

 

Le proposte di Elior e The European House - Ambrosetti

Spunti e riscontri su cui si basano le proposte avanzate da Elior e  The European House - Ambrosetti che contengono suggerimenti per favorire una vera e propria evoluzione di sistema, finalizzati a far evolvere il mondo della ristorazione scolastica da mero fornitore di servizi ad abilitatore di una nuova cultura alimentare, oltre a proposte di innovazioni di carattere strutturale tra cui una revisione dei criteri di assegnazione degli appalti, che vadano nella direzione di un maggiore focus sulla qualità e sullo standard del servizio a livello nazionale, rispetto ai criteri di convenienza economica. Infine, il documento evidenza anche alcune declinazioni operative per i principali interlocutori dell’ecosistema scolastico: per le istituzioni la necessità di creare un piano di investimenti su tutto il Paese, per le scuole l’inserimento dell’educazione alimentare come materia obbligatoria e, per le famiglie, la strutturazione di progetti di formazione e informazione. Di seguito la sintesi delle 8 proposte:

  1. Evolvere il ruolo della ristorazione scolastica da mero fornitore di pasti a elemento abilitatore di una nuova cultura alimentare.
  2. Trasformare la natura della ristorazione scolastica da servizio a gestione locale a servizio di interesse nazionale.
  3. Identificare una cabina di regia a livello centrale che abbia una chiara definizione degli obiettivi, responsabilità e risorse.
  4. Introduzione di un Testo unico della ristorazione collettiva.
  5. Rivedere l’art. 144 del Codice degli appalti in relazione alla ristorazione collettiva.
  6. Creare un piano di investimento nazionale per le infrastrutture di ristorazione scolastica.
  7. Istituire l’educazione alimentare come materia obbligatoria nei programmi scolastici e in quelli di formazione per gli insegnanti.
  8. Strutturare un piano di formazione e informazione delle famiglie e degli studenti.

 

Rosario Ambrosino (Elior): «Necessario mettere la mensa al centro del progetto educativo»

«Le sfide del futuro sono intrinsecamente legate ai temi della salute e della sostenibilità, questioni la cui urgenza è emersa chiaramente negli ultimi anni. Riteniamo che la ristorazione scolastica rappresenti uno dei fondamentali driver di sensibilizzazione ed educazione su scelte consapevoli, è necessario però un cambiamento di approccio che porti la mensa al centro del progetto educativo diventando un vero e proprio laboratorio di nutrizione fondato su maggiore qualità e investimenti. Oggi vogliamo dare il via ad un percorso che per potersi compiere necessita della collaborazione di tutti gli stakeholder coinvolti, non solo dunque il settore della ristorazione ma anche istituzioni, scuole e famiglie», ha sottolineato Rosario Ambrosino, amministratore delegato di Elior.

 

 

Valerio De Molli (TEH - Ambrosetti): «Investire sulle mense potrebbe generare risparmi per 8,9 miliardi di euro»

«In Italia, 1 bambino su 2 - ha ricordato Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House - Ambrosetti - non ha accesso al servizio di mensa scolastica, con profonde differenze territoriali: da una media del 33% al Nord, si raggiungono picchi di oltre l’80% in Molise e Sicilia. La ristorazione collettiva ha un ruolo strategico per la promozione di abitudini alimentari sane e sostenibili, soprattutto per le nuove generazioni. Investire nella ristorazione collettiva scolastica potrebbe produrre nel lungo termine impatti rilevanti per il sistema-Paese: stimiamo che dare un pasto giornaliero a scuola, basato su una dieta equilibrata, potrebbe generare un risparmio di 8,9 miliardi di euro per il Sevizio sanitario nazionale considerando i soli bambini obesi che ad oggi non accedono al servizio».

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