Ospitalità fa rima con benessere e salute

Tutto il personale delle strutture ricettive deve avere come obiettivo la soddisfazione del cliente, che diventa “ospite”. Salute e benessere al centro, facendo affidamento su competenze e professionalità

17 gennaio 2022 | 10:00
di Francesco Guidugli

Per i professionisti dell’ospitalità il Convegno istituzionale di Solidus Turismo - tenutosi a Napoli e intitolato “Ospite, i professionisti a tutela del suo benessere” - è stato una presa di coscienza della responsabilità sociale e del dovere etico nei riguardi di milioni di persone che frequentano le strutture alberghiere e in generale tutte le attività ricettive e di ristorazione. La tutela del benessere dell’ospite deve essere sempre di più tra i punti cardine della professione: ci dobbiamo sentire ancora di più custodi del benessere degli ospiti.

Il presidente di Amira, Valerio Beltrami, ha affermato che il cliente è un “ospite”. Quando un ospite entra in un locale turistico, oltre alla persona che lo accoglie e ascolta i suoi desideri c’è un imponente lavoro di squadra attento alla ricerca della sua soddisfazione e salute e quindi del suo benessere. Oltre al direttore, al maître, allo chef, ai camerieri di sala, alle cameriere ai piani, ecc., ci sono anche persone che lavorano in reparti interni come la manutenzione, il personale di fatica, chi lavora alla plonge, comunque sempre personale ben formato e attento a garantire che tutti i loro comportamenti contribuiscano alla qualità del servizio.

Il benessere passa anche attraverso la tavola. Gaetano Cerciello della Federazione italiana cuochi ha sottolineato che è necessario avere in cucina dei professionisti esperti, formati e informati, che siano tutori della salute e del benessere dell’ospite. Cerciello ha concluso il suo intervento citando una frase molto significativa del celebre gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin: «Saper ricevere è un’arte: invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto».

Antonello Maietta, presidente dell’Associazione italiana sommelier, ha spiegato che il sommelier con garbo e con un dialogo costante cerca di rendere l’ospite più soddisfatto possibile. Il suo ruolo non è quello di vendere il vino più costoso, ma consigliare, individuare il meglio per l’ospite. Il sommelier non incoraggia mai un consumo smodato ma un bere consapevole, consigliando anche alternative come succhi o infusi adatti al piatto che è stato consigliato e servito.

«Bevi responsabilmente perché bere sia sempre e soltanto un piacere»: questo il motto pronunciato da Bernardo Ferro, presidente di Abi Professional, che ha espresso una chiara e inequivocabile indicazione di promozione della salute che caratterizza i barman professionisti. È già da un paio di anni che nelle liste cocktail di tanti bar si trovano informazioni aggiuntive sul drink: oltre agli ingredienti, si trovano il volume alcolico, le calorie e i millilitri di alcol presenti in ogni bevanda.

 

Le esperienze raccontate dai quattro rappresentanti delle associazioni e le attività messe in campo giornalmente a salvaguardia della salute e del benessere dei loro ospiti possono essere ottimi spunti di riflessione per tutti. Ricordiamoci che “ospitalità vuol dire benessere”.

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Alberto Lupini


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