I dati da poco pubblicati dicono che non è un buon momento per gli istituti alberghieri italiani. Non è un buon momento perché il mondo horeca è uno di quelli che sta subendo più di tutti le spallate arrivate dalla pandemia, e non è un buon momento perché il numero di studenti iscritti decresce di anno in anno e nell'ultimo biennio è proprio precipitato. Colpa di tanti fattori scesi in campo, sfortunatamente, tutti assieme: il Covid, le strutture talvolta vecchie e poco moderne, gli strumenti a disposizione spesso non proprio al passo coi tempi, ma anche il tipo di lavoro proposto non adatto a tutti.
Allieva e insegnante all'opera
Ma c'è chi va controcorrente, chi sta molto meglio. E a Stresa, sulla costa occidentale del Golfo Borromeo sul lago Maggiore, c'è una scuola alberghiera che progetta, scommette e cresce. È l'Istituto Superiore Maggia, che nel settembre 2021 ha inaugurato 500 metri quadrati di laboratori nuovi di zecca e che nel 2024 vedrà sorgere una rinnovata struttura là dove fino a poche settimane fa c'era l'edificio vecchio.
Nuovi laboratori subito e un nuovo edificio tra due anni
«È un progetto di cui andiamo parecchio fieri - ha spiegato Fiorenzo Ferrari, dirigente scolastico del Maggia - Un grande plauso va fatto alla Provincia che si è seduta al tavolo con noi e ha sviluppato il tutto tenendo conto delle nostre indicazioni, delle nostre esigenze. Così, quello che nascerà sarà un luogo funzionale al cento per cento, per tutti».
Nel settembre del 2024 è prevista l'inaugurazione della nuova struttura. Ma già ora gli studenti del Maggia hanno a disposizione una tecnologia che fa invidia a tanti ristoranti: «In questi primi ci è capitato di avere ospiti in cucina dei cuochi che ci hanno voluto fare i complimenti per quello che siamo riusciti a mettere a disposizione dei ragazzi mesi – ha continuato Ferrari - Per noi è qualcosa di magnifico».
Non solo cucina: tra le novità anche una sala con strumenti Apple
I nuovi spazi didattici ospitati tra le mura dello storico edificio rosminiano sono all’avanguardia. Si tratta di laboratori professionali, dove gli studenti potranno esercitarsi sul campo: accoglienza & reception, sala & bar, cucina & pasticceria. A questo si aggiungono una sala degustazione, un laboratorio linguistico high-tech, dotato di strumentazione Apple, e due laboratori di informatica mobili con Google Chromebook, anch’essi utilizzabili per studiare le lingue in modalità interattiva.
Dal prossimo anno scolastico il nuovo indirizzo
L'altra importante novità sarà l'indirizzo “Cultura Enogastronomica e del Territorio”, un neonato corso che va ad aggiungersi ai già noti “Tecnico del Turismo” ed “Enogastronomia Alberghiera” (declinato nei tre indirizzi canonici: sala, cucina, accoglienza).
L'indirizzo, approvato in maniera definitiva dalla Regione, è rivolto a coloro che intendono diventare professionisti in ambito linguistico, di sviluppo internazionale e di cultura d'impresa. Il progetto formativo, con approccio umanistico/letterario, sarà dedicato alla conoscenza delle lingue, del pensiero, delle arti, della cultura europea, di quella enogastronomica e del territorio in un’ottica di valorizzazione del made in Italy.
Oltre allo studio delle lingue straniere inglese, tedesco e spagnolo, potranno essere attivate (a scelta dello studente) la lingua dei segni al biennio e il francese o il russo dal terzo anno. Il corso prevede anche gli scambi linguistici con l’estero con l’obiettivo di internazionalizzare l’educazione attraverso la conoscenza dei diversi patrimoni culturali ed enogastronomici.
Il grande fascino del mondo dell'enogastronomia
«L'idea è nata dalla consapevolezza che i nostri diplomati avrebbero bisogno di competenze trasversali, su tutti i settori. Per questo abbiamo deciso di allargare il percorso di studio -ha ripreso il preside - Inoltre, abbiamo notato il grande fascino che il mondo dell'enogastronomia aveva verso gli alunni: era giusto dare un seguito a tutto questo. Noto un grande entusiasmo all'interno della scuola, un grande riscontro dalle scuole medie e una grande soddisfazione anche da parte dei docenti stessi».
Per questo nuovo indirizzo Ferrari si è confrontato anche con i vertici locali di Slow Food: «Vogliamo far passare il loro amore per la cultura del cibo e del vino. Si tratta di un liceo – ha affermato il dirigente scolastico - Quindi lo sbocco principale sarà quello universitario. Ma pensiamo che con questo nuovo corso si diplomeranno anche persone che si potranno lanciare nel mondo imprenditoriale, non per forza nel turismo. Quando ho lanciato l'idea del nuovo indirizzo ho avuto, sin da subito, l'appoggio di tutti i miei collaboratori: è stato come se fosse una proposta naturale, un qualcosa che doveva arrivare».
Le Leve, il ristorante didattico della scuola
A differenziare l'Istituto Stresa da tante altre scuole alberghiere c'è anche un progetto didattico particolare. Non unico in Italia, ma sicuramente speciale. Si tratta del ristorante della scuola, Le Leve, gestito in tutto e per tutto dagli studenti e sempre aperto al pubblico esterno: «È un ristorante degli studenti, per gli studenti - ha precisato Ferrari - Ma, al tempo stesso, è una realtà ambiziosa. Col Covid non è stato facile, abbiamo dovuto sospendere momentaneamente l'attività. Ma questa è un'iniziativa vera, reale. Quando ci sono cinquanta clienti in sala bisogna lavorare per davvero, si deve correre. I ragazzi così capiscono qual è il mondo del lavoro che li aspetta».
«La sera c'è una carta da cui scegliere, mentre a pranzo proponiamo un menù pensato ad hoc per gli alunni, non potevo sopportare di vedere studenti iscritti all'alberghiero che facevano la pausa pranzo con la pizza d'asporto: per loro c'è un menù completo a 4 euro - sottolinea Ferrari - Si tratta di una proposta educativa, sana, economica».