La migliore pizza classica al mondo? È quella di Giuseppe Criminisi (Sicilia). La Pizza napoletana Stg di Vincenzo Mansi (Campania); la pizza in pala di Antonio Di Tella (Toscana): la pizza in teglia di Valentino Clemente (Toscana), quella senza glutine di Domenico Vassallo (Veneto). Per la pizza a due vincono Raffaele di Stasio con Cristian Tolu (Lombardia e Sardegna). Sono, infatti, loro i vincitori della 30ª edizione del Campionato Mondiale della Pizza, quest’anno sempre più internazionale con oltre 700 concorrenti pizzaioli provenienti da 52 Paesi del mondo, che si è concluso al Palaverdi delle Fiere di Parma dal 18 al 20 aprile.
Mille gare con pizzaioli da tutto il mondo al Campionato di Parma
Durante la tre giorni di gare, pizzaioli e pizzaiole da tutto il mondo, si sono sfidati in oltre mille gare di cui 930 gare di cottura (Pizza Classica, Pizza senza glutine, Pizza Napoletana Stg, Pizza in Teglia, Pizza in Pala) e gare di abilità (come Freestyle, Pizza più larga e Pizzaiolo più veloce) tra le quali sono stati decretati i migliori pizzaioli del 2023. Oltre all’Italia, i Paesi più rappresentati sono stati Francia, Usa, Portogallo, Spagna, Ungheria, Brasile e Polonia. Rispetto allo scorso anno si è registra la partecipazione di nuovi Paesi: quali Algeria, Cile, Egitto, Finlandia, Giappone, Guatemala, Kuwait, Messico, Principato di Monaco, Paraguay, Polonia, Porto Rico e Repubblica Ceca.
«È stata un’edizione all’insegna dell’internazionalità con 52 Paesi rappresentati - sottolinea Massimo Puggina, organizzatore della manifestazione – e che ha visto la partecipazione di migliaia di persone tra professionisti del settore e pubblico finale. Il livello delle creazioni presentate dai pizzaioli è stato molto alto e come sempre non sono mancate creatività e innovazione, che caratterizzano questo settore in costante evoluzione».
Lo chef Heinz Beck ha presieduto il trofeo a lui intestato premiando i migliori chef di pizzerie del mondo: «Ogni anno è un piacere per me tornare al Campionato Mondiale della Pizza. Ancora una volta il livello dei piatti presentati e degli chef è stato molto alto - spiega Heinz Beck - innovazione e sostenibilità sono due temi ai quali ho prestato particolare attenzione nell’assegnazione del premio che è stato conferito ad Alessandro Caliolo».
Tutti i vincitori del Campionato Mondiale della Pizza
Ecco i nomi dei vincitori di questa 30esima edizione:
Gare di cottura:
- Pizza Classica - Giuseppe Criminisi (Sicilia)
- Pizza napoletana STG - Vincenzo Mansi (Campania)
- Pizza in pala - Antonio Di Tella (Toscana)
- Pizza in teglia - Valentino Clemente (Toscana)
- Pizza senza glutine - Domenico Vassallo (Veneto)
- Pizza a due - Raffaele di Stasio con Cristian Tolu (Lombardia e Sardegna)
Gare di abilità:
- Pizza più larga - Daniele Pasini (Emilia-Romagna)
- Stile libero - Francis Tolu Botella (Spagna)
- Pizzaiolo più veloce - Andrea Bandinelli
Premi Speciali:
- Trofeo Heinz Beck - Alessandro Caliolo (Puglia)
- Premio “La Pizza del Cambiamento” – Giulia Vicini (Lombardia)
- Premio speciale Parmigiano Reggiano - Giuseppe Criminisi (Sicilia)
Il futuro della pizza tra sostenibilità, nuove tendenze e food delivery
Per capire lo stato dell’arte della pizza, oltre alle gare, non sono mancati i momenti di confronto su vari temi inerenti al mondo della pizza di cui si è discusso nel ciclo di seminari Pizza World Forum. Si è parlato di mercato, sostenibilità e food delivery ma anche di storytelling legato al mondo della pizza. Importante anche l’attenzione riservata alle nuove tendenze e agli abbinamenti, ad esempio con la tavola rotonda “Sweet pizza. Il dolce in pizzeria non è più quello di una volta”; oppure con l’accostamento di due tipicità del Made in Italy come la pizza e il Parmigiano Reggiano.
Quest’anno è stato messo in particolare l’accento sul tema della sostenibilità: il premio “La pizza del Cambiamento”, realizzato in collaborazione con la farina “Le 5 Stagioni” di Agugiaro & Figna Molini è stato assegnato a Giulia Vicini. Un’iniziativa volta a sensibilizzare il mondo della pizza verso l’adozione di pratiche produttive più sostenibili, quali l’utilizzo di materie prime provenienti da agricoltura a basso impatto e di prodotti tipici Dop e Igp nelle preparazioni, ma anche l’attenzione verso logiche antispreco sempre più opportune con l’obiettivo di ottimizzare le quantità degli ingredienti e la scelta di fornitori che operano secondo i canoni della sostenibilità.
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Alberto Lupini
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