Meticolosa, concreta, comprensibile Isa Mazzocchi si racconta
10 dicembre 2016 | 11:14
di Clara Mennella
Questo luogo, stella Michelin dal 2011, infatti è accogliente, elegantemente semplice e familiare, come la cucina di Isa che traccia con i piatti un racconto del suo territorio con poetica passione e amorevole creatività. D’altronde chi più di lei conosce ogni strada, ogni collina, ogni produttore della sua Valtidone, lei che lavora in cucina da quando aveva sette anni e aiutava i genitori nella trattoria di famiglia dove l’attenzione per le materie prime era maniacale e le cose dovevano essere fatte per bene e con onestà.
Isa Mazzocchi (foto: Infraordinario Studio)
Per Isa Mazzocchi un percorso senza eccessivi colpi di testa ma lineare e costante, con le basi imparate all’alberghiero di Salsomaggiore Terme (Pr) per poi venire scelta da George Cogny con il quale lavorerà due anni. Gli stage da Gianfranco Vissani, Gualtiero Marchesi, Herbert Hintner e altri colleghi illustri la formano su metodi e tecnologie, anche se la sua indole è refrattaria a ciò che è troppo avanguardista, mantenendola legata ad un’ideale classico.
Il suo carattere socievole e lealmente competitivo la portano a collaborare e confrontarsi spesso con altri professionisti, anche se rimane una vera fuoriclasse, tra le 10 migliori cuoche del nord Italia, come ha decretato nel 2011 la classifica mondiale “The Best Female Chefs”.
Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un incrocio tra mia nonna Alice e Raffaella Carrà.
Il primo sapore che ti ricordi.
La polenta sbruciacchiata cotta sulla stufa a legna della zia Aurelia.
Qual è il senso più importante?
La vista.
Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
La prima pappa per mia figlia Bianca.
Come hai speso il primo stipendio?
Mi sono comprata una canna da pesca.
Quali sono i piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
La pizza di mia madre, la torta di mele della Paola, Maccheroni al torchio anguilla affumicata e ostriche di Aurora Mazzucchelli, Minestra di mare con verdura e frutta di stagione di Marianna Vitale, Tartara di cervo e caviale di Fabrizia Meroi.
Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
È sempre piuttosto vuoto, ma il latte non manca.
Qual è il tuo cibo consolatorio?
Il cappuccino.
Che rapporto hai con le tecnologie?
Pessimo.
All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
La Pistà ad Gràss.
Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Oriana Fallaci.
Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
Il “Giardino delle delizie” di Hieronymus Bosch.
Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Sunday Bloody Sunday degli U2.
Ristorante La Palta
loc. bilegno 67 - 29011 Borgonovo Val Tidone (Pc)
Tel 0523 862103 / 345 3360722
www.lapalta.it
lapalta@libero.it
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini