Caporalato: Martina, Poletti e Orlando incontrano filiere e sindacati
28 dicembre 2015 | 17:18
Il disegno di legge per contrastare il fenomeno del caporalato prevede anche piani di accoglienza che saranno messi a punto e sostenuti da istituzioni nazionali e locali, organizzazioni no profit e imprese agricole. A porre l'accento su questo aspetto è stato il tavolo di oggi dei ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina (nella prima foto), del Lavoro Giuliano Poletti (nella seconda foto) e della Giustizia, Andrea Orlando (nella terza foto) con i rappresentanti della filiera e dei sindacati, presenti anche il presidente dell'Inps Tito Boeri e il leader della Uil Carmelo Barbagallo.
«La lotta al caporalato - ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - non va in vacanza e lo dimostra il fatto che oggi siamo qui con tutte le rappresentanze del mondo agricolo e dei sindacati per fare il punto sulle iniziative di contrasto».
«È un fenomeno che dobbiamo assolutamente contrastare - ha spiegato Martina - e il 2016 deve essere l'anno della svolta. Il governo infatti ha presentato un ddl che alla ripartenza delle vacanze di Natale approderà al Senato. Anche nelle prossime settimane faremo il punto in altri tavoli». Inoltre «abbiamo un'occasione - ha aggiunto il Ministro a proposito delle adesioni delle imprese agricole, ancora basse - nella rete del lavoro agricolo di qualità, uno strumento nuovo in cui bisogna credere».
Anche il ministro Poletti è tornato sull'importanza del tema dell'accoglienza dei lavoratori agricoli, molto spesso immigrati, «perché quando c'è il periodo della raccolta c'è una grande concentrazione di persone in un luogo e bisogna rendere decorosa la vita di una persona e sia meno facile per i caporali infiltrarsi. Questa azione in passato è stata supportata dal volontariato, noi stiamo costruendo un progetto insieme alle associazioni, perché questo non sia più soltanto un atto dell'associazionismo ma un atto che le istituzioni sostengono».
«Siamo di fronte a fenomeni molto diversi tra loro - ha precisato Poletti - ma dobbiamo affrontarli in tutta Italia nelle diverse e specifiche condizioni e lo faremo indipendentemente dallo stato di attuazione della legge, non aspetteremo». Per ora le risorse, tuttavia, non sono state quantificate, «ogni soggetto destinerà una quota». Un fenomeno che riguarda anche altri lavoratori in condizioni di fragilità non solo i migranti, per cui bisogna presidiare tutto questo fenomeno. «Non ci troviamo di fronte a un'emergenza - ha concluso Poletti - ma di fronte a un fenomeno che ha una lunga storia alle spalle, che oggi è urgente e dunque bisogna affrontarlo con delle politiche di medio e lungo periodo. Noi vogliamo davvero bonificare il fenomeno».
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha detto a proposito del dl per il contrasto al caporalato che si tratta «non soltanto di un inasprimento delle pene, ma anche di un cambiamento della natura delle pene: piuttosto che di una mera sanzione reclusiva si interviene con strumenti di carattere patrimoniale, la confisca dei beni ma anche del patrimonio accumulato attraverso il profitto illecito con lo sfruttamento del lavoro».
«La lotta al caporalato - ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - non va in vacanza e lo dimostra il fatto che oggi siamo qui con tutte le rappresentanze del mondo agricolo e dei sindacati per fare il punto sulle iniziative di contrasto».
«È un fenomeno che dobbiamo assolutamente contrastare - ha spiegato Martina - e il 2016 deve essere l'anno della svolta. Il governo infatti ha presentato un ddl che alla ripartenza delle vacanze di Natale approderà al Senato. Anche nelle prossime settimane faremo il punto in altri tavoli». Inoltre «abbiamo un'occasione - ha aggiunto il Ministro a proposito delle adesioni delle imprese agricole, ancora basse - nella rete del lavoro agricolo di qualità, uno strumento nuovo in cui bisogna credere».
Anche il ministro Poletti è tornato sull'importanza del tema dell'accoglienza dei lavoratori agricoli, molto spesso immigrati, «perché quando c'è il periodo della raccolta c'è una grande concentrazione di persone in un luogo e bisogna rendere decorosa la vita di una persona e sia meno facile per i caporali infiltrarsi. Questa azione in passato è stata supportata dal volontariato, noi stiamo costruendo un progetto insieme alle associazioni, perché questo non sia più soltanto un atto dell'associazionismo ma un atto che le istituzioni sostengono».
«Siamo di fronte a fenomeni molto diversi tra loro - ha precisato Poletti - ma dobbiamo affrontarli in tutta Italia nelle diverse e specifiche condizioni e lo faremo indipendentemente dallo stato di attuazione della legge, non aspetteremo». Per ora le risorse, tuttavia, non sono state quantificate, «ogni soggetto destinerà una quota». Un fenomeno che riguarda anche altri lavoratori in condizioni di fragilità non solo i migranti, per cui bisogna presidiare tutto questo fenomeno. «Non ci troviamo di fronte a un'emergenza - ha concluso Poletti - ma di fronte a un fenomeno che ha una lunga storia alle spalle, che oggi è urgente e dunque bisogna affrontarlo con delle politiche di medio e lungo periodo. Noi vogliamo davvero bonificare il fenomeno».
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha detto a proposito del dl per il contrasto al caporalato che si tratta «non soltanto di un inasprimento delle pene, ma anche di un cambiamento della natura delle pene: piuttosto che di una mera sanzione reclusiva si interviene con strumenti di carattere patrimoniale, la confisca dei beni ma anche del patrimonio accumulato attraverso il profitto illecito con lo sfruttamento del lavoro».
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Alberto Lupini
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